Cari lettori,
oggi parliamo di un altro autore turco, questo volta con un classico della letteratura di questo meraviglioso paese.
Recensione
Yusuf è il protagonista di questo romanzo, rimane orfano a nove anni e viene adottato dal sottoprefetto a cui è stato affidato il caso dell'uccisione dei suoi genitori.
Leggiamo nel corso del testo, la crescita di questo ragazzo ma allo stesso tempo ci troviamo in un periodo storico come il primo Novecento di grande cambiamento per la Turchia, dove la società è divisa tra ricchi e poveri e c'è una grande disparità.
Siamo a Edremit (Balıkesir), un paese della Turchia nord orientale, noto oggi soprattutto per il turismo che per la produzione di olive.
Yusuf è un personaggio che viene descritto in maniera molto approfondita ma che io non ho capito fino in fondo, non sono riuscita a empatizzare con lui e con la sua storia, cerca di ribellarsi al mondo corrotto e spietato in cui vive.
Il protagonista non riesce a trovare un luogo al quale appartenere, non riesce a ritrovare le sue radici, vaga senza scoprire lo scopo della sua vita, come viene trattato in molti libri turchi, tutto dipende da dove si è nati ed è difficile cambiare se stessi e lo status sociale delle proprie origini.
La società è divisa da persone che cercando di cambiare il sistema e da chi invece si uniforma alle regole che vengono imposte, ma forse non vive veramente, si adatta e cerca di sopravvivere.
Dove sta la ragione?
Penso che i personaggi di questo libro abbiano fatto la propria scelta in base al passato, alla vita che conducono e a quello che ritengono più giusto, il messaggio che trovo nel libro è quello che alla fine le cose non si possono cambiare. Bisogna arrendersi al proprio destino. A volte non c'è proprio la possibilità di scegliere e dobbiamo accettare una vita imposta dagli altri.
L'autore è riuscito a rendere interessante una storia semplice, probabilmente il fatto che il protagonista non sia riuscito a convincermi fino in fondo ha contribuito a non farmi apprezzare appieno questo libro, ma lo stile narrativo è sicuramente di alta qualità e la traduzione è ottima.
E' un testo classico, che ancora oggi è di riferimento per la letteratura turca, un libro che ho trovato particolarmente drammatico e con un finale molto triste anche se me lo aspettavo.
nota per la lettura: per chi non conoscesse molto la lingua turca ci sono le note a piè di pagina che aiutano molto, vedendo oramai serie turche in lingua da anni molti termini mi ero famigliari e non ho avuto problemi nella lettura. La lingua turca è particolarmente complessa quindi il lavoro di traduzione è stato veramente notevole.
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Trama
Yusuf ha solo nove anni quando la sua famiglia viene assassinata da alcuni banditi entrati nel villaggio. Il sottoprefetto incaricato di fare gli accertamenti sul luogo del delitto, preso dal dispiacere per la situazione in cui si trova il bambino, decide di portarlo in casa sua e adottarlo. Yusuf inizia così la sua nuova vita a Edremit, cittadina sulla costa dell'Egeo, è in un ambiente a lui estraneo, di cui non comprende le regole sociali ed è circondato da persone con cui fatica a relazionarsi a causa del suo carattere schivo. Le uniche persone in grado di capirlo e che segneranno il suo destino sono il padre adottivo e la sorellastra Muazzez, giovane ingenua e di buon cuore. Gli anni passano e Yusuf si sente sempre più estraneo alla città, sogna un futuro in cui poter vivere liberamente la sua vita. Tutto cambia quando durante una festa di paese Yusuf difende Muazzez dalle molestie di Şakir, giovane dissoluto e rampollo della famiglia più ricca e potente della zona. La lotta iniziata quel giorno vedrà il conflitto tra i due giovani inasprirsi sempre più nel corso degli anni fino alla resa dei conti finale.
Yusuf di Kuyucak è considerato una delle pietre miliari della narrativa turca del '900. Un’opera che con le sue ambientazioni suggestive e i suoi personaggi è divenuto un grande classico e continua a esercitare grande influenza nel formare generazioni di giovani lettori e lettrici in Turchia.
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