PERFETTE SCONOSCIUTE di Liza Marklund

 Cari lettori, 

in questi ultimi giorni (speriamo!) di caldo intenso andiamo al Polo Nord e vi parlo di questo libro che doveva essere un thriller e invece non lo è.






Recensione

Perfette sconosciute all'apparenza sembra essere un thriller perfetto, ambientato a Stenträsk nell'estremo nord della Svezia, quattro ragazze, un club letterario e un corpo che riemerge dopo molti anni.

Però non è così.

Questo libro fa fatica a decollare, ci sono due piani paralleli i primi anni ottanta e i giorni nostri e ogni capitolo ha come titolo il romanzo scelto da una delle componenti del club.

La trama è confusa e non è legata, all'inizio sembrava avvincente ma per indagare sul corpo ritrovato devono passare molte pagine e alla fine la narrazione risulta noiosa e senza un vero filo conduttore.

I thriller come i gialli dovrebbero incuriosire subito il lettore, il libro dovrebbe essere pieno di ritmo e con una tensione costante che ti accompagna nei vari capitoli.

Il crime rimane in secondo piano, mentre l'autrice mette in luce la vita di queste donne che da giovani erano legate a questo club del libro e verso la fine del libro la Marklund conclude la parte gialla in maniera improvvisa e contorta e questo finale non mi ha soddisfatta.

Pertanto non lo considero un thriller perché manca tutta la parte suspence, in quanto si concentra di più sul rapporto di amicizia di queste ragazze legate da questo passato comune. 

Si percepisce però che l'autrice ha molta esperienza e sa scrivere, ma poteva strutturare il romanzo in maniera diversa se il suo intento era quello di scrivere un thriller, il risultato non è stato dei migliori, abbiamo un testo  senza ritmo e con pochissimi colpi di scena. 

Non arriviamo alla conclusione come lettori, ma la soluzione del crimine la possiamo solo leggere, non è possibile trarre le nostre considerazioni, in quanto manca la parte investigativa e dedicata al crime.

Pertanto visto che viene proposto come un crime e non lo è, la valutazione è per me bassa, come libro di narrativa lo considero discreto ma presto dimenticabile. 

E' stata una lettura prevedibile e con zero empatia, le premesse c'era tutte ma lo sviluppo dell'intreccio narrativo non mi ha soddisfatto.

Questa è una serie, ma non credo di continuarla.


***

Trama


Benvenute al Circolo polare, il book club che custodisce i suoi segreti tra le pagine di un libro.


Inseparabili durante l’adolescenza, quando insieme a Sofia Hellsten formavano il gruppo di lettura Circolo polare, quattro donne si ritrovano dopo essersi perse di vista per un tempo lunghissimo. A riunirle è un evento sconvolgente: in una notte nera come la pece, nella pila del ponte che collega il piccolo centro abitato del profondo Nord in cui sono cresciute alle terre selvagge della base di sperimentazione americana, subito oltre il fiume, è stato ritrovato il corpo mummificato di una ragazza. Potrebbe essere proprio Sofia, di cui si sono perse le tracce quarant’anni prima? Già allora, la gelosia e la voglia di lasciarsi alle spalle le proprie radici avevano determinato la fine della loro amicizia. Le differenze sempre più evidenti e l’isolamento avevano sbriciolato lentamente un’unione sbocciata da un’infanzia condivisa. Ma perché, prima che ognuna prendesse la sua strada, una di loro ha dovuto morire? C’entra forse Wiking Stormberg, il poliziotto ora a capo delle indagini, di cui all’epoca erano tutte innamorate? Quali terribili verità nascondeva il Circolo polare, e cosa successe realmente nell’estate del 1980, quando Sofia Hellsten scomparve?


Nessun commento