L'imprevedibile destino di Emily Fox-Seton di Frances Hodgson Burnett

Cari lettori, 

con questo nuovo post, torniamo nell'amato mondo delle scrittrici del passato e questo romanzo è stato pubblicato nel 1901.

Scrivo di nuovo nel blog dopo un periodo di assenza di circa un mese e mezzo, dove ho sempre letto ma per vari motivi non ho più scritto recensioni. Ora voglio riprendere  come una volta immergermi nel meraviglioso mondo dei libri, anche se a volte bisogna cercare e cercare per trovare i romanzi più adatti e giusti per noi.

Vi lascio all'articolo. 





Questo romanzo mi ha sorpreso soprattutto per la scorrevolezza della storia e per lo stile dell'autrice: curato, descrittivo ed estremamente coinvolgente. 

Ci appassioniamo alla vita di Emily, una donna ormai non più giovane per l'epoca che ha superato i trent'anni che appartiene alla buona società però è priva di mezzi di sostentamento e non ha  nessun parente che la possa o lo voglia aiutare.

Per vivere lavora come aiutante e dama di compagnia in case abitate da vecchie signore facoltose, ci mette con impegno e dedizione in quello che fa, ha sempre il sorriso anche nei lavori più faticosi. Sembra quasi che non le pesi le varie faccende e commissioni che deve svolgere. 

L'autrice per tutto il corso del libro esalta la bontà di Emily, a volte risulta molto fastidiosa, e non manca di sottolineare quanto poco fosse intelligente. La mia impressione è stata diversa, forse per l'epoca la donna doveva essere "svampita" a tutti i costi e non avere altre qualità importanti se non la bontà d'animo, non poteva essere ambiziosa o appassionata doveva stare al suo posto.

A mio avviso era molto intelligente invece, aveva capito molte cose della buona società, come riuscire a sopravvivere senza fare brutte figure avendo pochi soldi a disposizione, penso a come riuscisse a comprare  tessuti a buon mercato e a ricavarne un vestito elegante. Probabilmente anche il suo buon carattere, l'onesta, la gentilezza e la generosità le hanno sicuramente aperto molte porte  però a volte tutta questo buonismo che traspare da questo personaggio risultava  stucchevole e irreale. La prima parte del libro mi è piaciuta molto mentre nella seconda la protagonista diventa fastidiosa e viene descritta con una sciocca babbea,  anche quello che succede è in parte assurdo e poco credibile.

L'autrice probabilmente ha creato una protagonista che si adattasse alla società dell'epoca forse c'è una sorta di ironia tra le righe, di sottile denuncia o forse non era affatto così.

Ci sono delle parti che si ripetono costantemente e che sono veramente al limite per me, trame un po' tirate che non centrano molto con la prima parte che ritengo sia la migliore. Ho scoperto che questo libro era in origine diviso in due romanzi, probabilmente questo mi fa capire come  la prima metà e la seconda metà del romanzo siano così diverse. 

Ho trovato questo romanzo piacevole, a tratti poco verosimile anche se ho apprezzato il fatto che si ponesse l'attenzione sui costi degli affitti e degli abiti e su come sopravvivere senza un parente o senza una figura maschile che potesse aiutare la protagonista. Forse sarei stata più interessata a una versione del romanzo più realistica come la prima parte e avrei preferito un finale meno sdolcinato.


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