Cari lettori,
oggi parliamo del libro Come petali nel vento di Hika Harada, per me è stata una delusione ora vi spiego il perchè.
Siamo alle solite, ancora una volta ho trovato un libro con un titolo fuorviante e che non centra nulla con il romanzo. Se andiamo a fare la traduzione dal giapponese, il titolo corretto è "Come utilizzare tremila yen".
La narrazione ruota attorno a come risparmiare nelle varie fasi della vita, probabilmente questo non doveva essere presentato come un romanzo ma più come un saggio di economia domestica giapponese.
Un altro importante aspetto che fa somigliare questo libro a un manuale è il fatto che i personaggi non vengono approfonditi ma vengono presentati in maniera superficiale. Ci troviamo di fronte a una serie di racconti dove la parola chiave è il risparmio ma non c'è nulla di più.
Doveva essere proposto come saggio sull'arte del risparmio giapponese, perché in questo testo non c'è una trama e non c'è nessuna storia da seguire.
Non basta parlare di tre donne della stessa famiglia che in periodi diversi affrontano la vita e le difficoltà economiche, serve anche una trama con uno spessore e un filo conduttore. Qui il vero protagonista è il denaro che porta sofferenza o felicità.
Il messaggio che il libro vuole dare non è male, sicuramente capire il valore dei soldi fin da piccoli è importante e anche saperli gestire, ma credo che comunque sia sbagliato come è stato presentato il libro.
Non è un romanzo corale o una saga famigliare, i termini hanno un valore e bisogna saperli usare in maniera corretta, penso che conoscendo un po' la letteratura giapponese non mi stupisco che questo libro possa aver avuto successo in Giappone. probabilmente sapevamo che era più un saggio che un romanzo. Purtroppo noi no e siamo ancora una volta stati ingannati.
E' un manuale e in alcuni punti anche estremamente noioso.
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Trama
«Un quartetto al femminile dà vita a questo romanzo corale che appena uscito si è subito fatto vedere in classifica.»Robinson Giappone. È la sera di Capodanno e Miho e Maho, ancora bambine, ricevono dalla nonna Kotoko una prima paghetta tutta per loro, accompagnata da queste «Il modo in cui spenderete i soldi può decidere la vostra vita». Le due sorelle sono troppo piccole per capire, e si comportano in modo Miho li spende subito per qualcosa di futile; Maho invece compra un borsellino per custodire quelli che guadagnerà in futuro. A vent’anni di distanza, Miho ripensa a quell’episodio quando scopre che il fidanzato vorrebbe che lei smettesse di lavorare dopo il matrimonio. Non avendo mai messo nulla da parte, ciò vorrebbe dire perdere la propria autonomia. Solo ora capisce il vero significato delle parole della l’indipendenza economica è la cosa che conta di più per una donna. Maho lo sa nel corso degli anni è riuscita a risparmiare molto più della sorella. Il suo segreto è semplice, non ha mai smesso di compilare il taccuino che, nella sua famiglia, si tramanda di donna in donna. Un taccuino speciale su cui segnare tutte le spese. Maho non ha dimenticato l’insegnamento di Kotoko e ha così assicurato una libertà possibile a sé e a sua figlia. Un futuro possibile. Perché siamo come petali in un fiume e il corso dell’acqua incontra mille ostacoli, si districa in mille anse, ma se non perdiamo di vista un ramo a cui aggrapparci nessuna cascata riuscirà a sopraffarci. È quello che Miho capirà facendo proprio l’insegnamento delle sue antenate.
La saga familiare che ha fatto impazzire il Giappone dove è stata per mesi al primo posto delle classifiche vendendo quasi 800.000 copie. Contesa e venduta in tutto il mondo esce in anteprima per i lettori italiani. Da un’autrice pluripremiata la storia di tre generazioni di donne che si confrontano con tradizioni antiche e moderne. Tutte alla ricerca della propria strada, della propria indipendenza e della capacità di decidere del proprio destino.
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