Cari lettori,
oggi parliamo del libro"Bly", un omaggio alla vita della straordinaria giornalista.
Recensione
"Ho imparato in fretta e a mie spese non solo che una donna ottiene dalla vita metà di ciò che desidera realmente, ma che farebbe meglio a farsela bastare."
Questo libro racconta parzialmente la vita di Elizabeth Jane Cochran, meglio conosciuta con il nome di Nellie Bly, la narrazione termina nel 1888 anno in cui la donna intraprende il giro del mondo in 72 giorni.
L'autrice parte dall'infanzia della famosa giornalista, si sofferma sulle difficoltà economiche che ha la sua famiglia, sulla ricerca di un lavoro senza avere un titolo di studio, fino a quando viene assunta al "Pittsburgh Dispatch Journal".
Questo libro andrebbe letto solo per rendere omaggio alla Bly che è stata un esempio per noi donne, ha avuto una vita straordinaria, è stata una delle prime figure femminili a far sentire la propria voce, a viaggiare da sola, a far capire alla società dell'epoca e al mondo, che le donne possono lavorare anche fuori casa. Non dobbiamo essere sempre sorridenti, di buon umore e dedite alla casa o ai figli ma possiamo anche ottenere delle soddisfazioni professionali.
"Invece... avevo solo paura. Paura di sentirmi dire che non ero all'altezza, che non avrei mai putto fare la giornalista. Paura della mia inadeguatezza a causa di un titolo di studio che mi era stato negato. paura di non farcela. Di nuovo, come sempre."
Oggi per una donna è normale avere un lavoro, poter diventare qualcuno, il tema dell'inclusione è molto attuale, anche se c'è molta strada da fare per avere pari diritti tra uomo e donne nel campo professionale.
Ho trovato interessanti i capitoli relativi al lavoro femminile nella fabbriche fino all'esperienza nel manicomio, di come le donne fossero rinchiuse perché povere o rifiutate dalla società senza che avessero nessun problema.
Questo libro ha il merito di aver ricordato la vita di Nellie Bly, però non ho apprezzato l'eccessiva spinta femminista che in alcuni momenti l'autrice ha accentuato, è una biografia parziale e ovviamente romanzata che si interrompe quando ormai Jane era famosa. Inoltre ho trovato che la Bly fosse descritta in maniera poco credibile, un'eroina senza macchia e senza difetti.
Lo stile dell'autrice è troppo acerbo, ci sono dei momenti in cui il testo era noioso, sarebbe stato meglio tagliare una cinquantina di pagine, avrebbe snellito un po' una narrazione che a volte risultava davvero pesante.
Quando si scrive un testo ambientato nel passato non si dovrebbe incorrere in questi errori, probabilmente dietro c'è uno studio del personaggio della Bly che però non è stato sufficiente.
Il voto finale è solo per aver reso omaggio alla famosa giornalista.
"Una giovane donna che viaggiava, sola con un'unica valigia..."
Un testo da rivedere.
***
Trama
È una giornata di primavera del 1864 quando il giudice Cochran mostra orgoglioso ai propri figli il fagottino rosa della neonata Elizabeth. Il loro è un piccolo borgo di tranquillo benessere in Pennsylvania, dove i ruoli sociali seguono schemi quasi inviolabili, ma Pink – come viene soprannominata la bambina – si dimostra presto inquieta e ribelle, più attratta dalle scorribande dei fratelli maggiori che dalle bambole, e al tempo stesso incuriosita dalla ricca biblioteca paterna. Quando, durante un banchetto, conosce Miss Jennie Stentz – intraprendente fondatrice di un quotidiano locale – Elizabeth vive un vero e proprio colpo di fulmine: diventerà giornalista.
Il destino ha però per lei altri amari, amarissimi piani.
Costretta ad abbandonare gli amati studi, Elizabeth si trasferisce a Pittsburgh, dove nel tentativo di decifrare un mondo che non conosce diventa avida lettrice di giornali. Ha così la prova che le sue sensazioni sono fondate: le disparità di genere ci sono davvero, e sono più radicate che mai. Decide allora di passare all’azione, e scrive una lettera di denuncia con una voce così fuori dal coro da convincere il direttore del giornale a proporle una collaborazione, con lo pseudonimo di Nellie Bly.
È l’inizio di un’appassionante storia, perché con la sua vita Elizabeth diventerà una figura leggendaria del femminismo ante litteram, pioniera delle pari opportunità in una società maschilista e profondamente conservatrice, ma anche l’inventrice del giornalismo sotto copertura, e un’avventuriera straordinaria, capace di compiere il Giro del Mondo in meno tempo del Phileas Fogg di Jules Verne.
Melania Soriani ci racconta la storia vera e ancora poco nota di una donna eccezionale, mettendone in luce la forza e la fragilità, il coraggio e la tenacia che l’hanno portata a realizzare traguardi impensabili per i suoi tempi, dopo aver combattuto, più di cent’anni fa, le stesse battaglie che, purtroppo, ancora oggi non sono state completamente vinte.
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