[RECENSIONE] Caterina d'Aragona di Alison Weir

Cari lettori, 

oggi parliamo del primo libro della saga dedicata alle sei Regine Tudor.




Recensione

Questo è un romanzo di narrativa storico dedicato alla vita di  Caterina d'Aragona, la prima vera moglie del re d'Inghilterrra, Enrico VIII.

La vicenda narrata copre gli anni dal 1501 al 1536, raccontando principalmente la storia di Caterina ma non solo;  l'autrice delinea un quadro completo del periodo, toccando anche altri argomenti quali  la religione, la politica, le tradizioni  ma descrivendo anche come si viveva all'epoca, i costumi che venivano usati e tutto quello che ci può essere utile per contestualizzare meglio i fatti storici. 

Caterina salpa per l'Inghilterra a soli sedici anni per sposare  Enrico VIII, il matrimonio è necessario per garantire l'alleanza anglo-spagnola a discapito della Francia. La vita della regina non sarà di certo facile, non avrà nessuna libertà, vivrà in una prigione dorata che a poco a poco la schiaccerà, tutto attorno a lei crollerà quando non riuscirà a dare un erede legittimo al re.  


«Edward Stafford, Duca di Buckingham, al vostro servizio, my lady» si presentò l’uomo rubicondo con uno svolazzo. «E ho l’onore di presentarvi il Principe Enrico, Duca di York, secondogenito di Sua Maestà».

Gli occhi di Caterina andarono al ragazzo inginocchiato accanto a lui, ben formato e con le guance piene e rosee. Aveva gli occhi piccoli e la bocca a bocciolo di rosa del fratello, ma la somiglianza si fermava lì. Se Arturo era pallido ed esile, il robusto Enrico era il ritratto della salute; anche in ginocchio trasudava vitalità e sicurezza. Non v’erano dubbi sul fatto che fosse un principe.


Conoscevo già  bene la storia della prima Regina Tudor,  è difficile non empatizzare con lei, con quello che ha provato, con il dolore che ha dovuto subire.  La protagonista rimane ferma nella sua decisione di non cedere il posto che le spetta di diritto e di mantenere integra la sua dignità personale di moglie. Vuole però anche tutelare e proteggere il futuro della figlia Mary, sia dagli intrighi di corte ma soprattutto da Enrico, dal suo egocentrismo, dalla sua brama di potere e dal fatto di avere a tutti i costi un erede maschio. 

La protagonista è divisa tra l'amore e la devozione per la religione in cui crede e quella per il marito che ha sempre sostenuto e inoltre è ancora legata alle sue origini spagnole ma allo stesso tempo è consapevole di essere la Regina d'Inghilterra.

Il ritratto di Caterina  è vivido, reale e sincero, la Weir ricrea nelle pagine di questo libro la sua figura in maniera semplice ma incisiva, si percepisce  il grande lavoro che deve aver fatto l'autrice per ricostruire tutta la vita in maniera più verosimile possibile.



Chiamo Dio e il mondo intero a testimone che sono stata per te una moglie fedele, umile e obbediente, e che mi sono sempre uniformata alla tua volontà e al tuo piacere. Ho provato gioia e contentezza nelle cose che piacevano a te. Non ti ho mai portato rancore per nulla, né ho mai mostrato il minimo malcontento. Ho amato tutti coloro che tu amavi per amor tuo, ne avessi motivo o meno, fossero miei amici o nemici.

 

Ho apprezzato molto come l'autrice ha sviluppato la narrazione, rendendola interessante e delineando un ritratto credibile di una donna che lotterà per il suo matrimonio e per quello in cui crede.


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Trama


Inghilterra, 1501. In piedi sul ponte della nave, con le ciocche di capelli rosso e oro che le sferzano il viso, Caterina d'Aragona, figlia di Ferdinando il Cattolico e d'Isabella di Castiglia, scruta con trepidazione la costa inglese, domandandosi cosa le riserverà il futuro. Promessa sposa dell'erede al trono, il Principe Arturo, Caterina sa che sarà suo dovere dimenticare la Spagna e adeguarsi agli usi e costumi del nuovo regno, di cui un giorno sarà regina. Giunta a Londra, tuttavia, la giovane fatica a mascherare lo sgomento quando si trova davanti il futuro marito: Arturo è gracile e smunto e, alla luce fioca delle candele, Caterina nota che le gote non sono affatto rosee, come apparivano nel ritratto che le ha donato, bensì bianche, accese solo da un rossore febbrile. Ben diverso da Arturo è il fratello minore, il Principe Enrico, di stazza robusta e innegabile fascino, capace di suscitare in Caterina un inspiegabile turbamento, quel turbamento che sempre si prova dinnanzi a coloro che ci sono destinati. Otto anni dopo sarà infatti Enrico, salito al trono come Enrico VIII, a sposare Caterina, e con lei regnerà per sedici anni, prima che l'arrivo a corte della seducente e intrigante Anna Bolena, intenzionata a fare breccia nel cuore del re, muti le sorti del regno, segnando per sempre il futuro di Caterina. Imprigionata da Enrico nel castello di Kimbolton, ripudiata e spogliata di ogni privilegio, Caterina non rinuncerà mai a farsi chiamare Regina, mentre intorno a lei andrà raccogliendosi un notevole ancorché violentemente represso consenso popolare...


Attraverso pagine capaci di evocare un mondo perduto pieno di splendore e brutalità, e una corte in cui l'amore - o il gioco dell'amore - dominava su tutto, Alison Weir dà vita a un romanzo storico sulla tumultuosa vita della Regina Caterina d'Aragona, sposa devota fino alla fine e unica «vera» moglie di Enrico VIII. 

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