"Caro Michele" è il diciannovesimo #librovagabondo, progetto creato da Monia (@moniam69 su Instagram),  è un romanzo epistolare per la maggior parte, con alcune pagine scritte in terza persona. E' un testo  che non lascia indifferenti, si percepisce la solitudine di una madre che vive da sola in campagna e scrive al figlio, il Michele del titolo, che vive a Londra. Non è l'unica mittente a scrivere, ci saranno anche altri famigliari e amici, sono lettere in cui si percepisce molta freddezza, distanza quasi indifferenza senza alcuna apparente emozione.

Michele non è propriamente il protagonista del libro, l'autrice punta l'attenzione anche su una serie di altri personaggi e quasi tutti sono in crisi "di sentimenti"; si sentono perduti, non hanno un punto fermo al quale aggrapparsi. Siamo negli anni settanta influisce anche il periodo storico in cui stanno vivendo. 

L'abilità narrativa dell'autrice fa percepire al lettore tutto quello che provano i personaggi, la rabbia, la delusione, l'incredibilità, il dolore, l'amore materno e infine la rassegnazione.

Un testo molto interessante che andrebbe sicuramente approfondito. 

La felicità era per me protestare e per te frugare nei miei armadi. Ma devo anche dire che abbiamo perduto quel giorno un tempo prezioso. Avremmo potuto metterci seduti e interrogarci vicendevolmente su cose essenziali. Saremmo stati probabilmente meno felici, anzi saremmo stati forse infelicissimi. Però io adesso mi ricorderei quel giorno non come un vago giorno felice ma come un giorno veritiero e essenziale per me e per te, destinato a illuminare la tua e la mia persona, che sempre si sono scambiate parole di natura deteriore, non mai parole chiare e necessarie ma invece parole grigie, bonarie, fluttuanti e inutili.

Il viaggio del #librovagabondo continua e sta per arrivare a Rieti nelle mani di Valeria per poi proseguire verso nuove mete e nuovi lettori.

Come dico sempre il libro è uno strumento potentissimo che riesce ad unire le persone anche se sono lontane.

A presto!