Cari lettori,
torniamo nell'epoca vittoriana e andiamo a conoscere meglio uno dei romanzi più noti di Elizabeth Gaskell, sto parlando di Cranford.
Ebbene si, quando fu pubblicato Cranfond fu l'opera della Gaskell più apprezzata nel mondo vittoriano sia dal pubblico che dalla critica. Leggendo questo testo ci accorgiamo subito quanto sia diverso da romanzi come Mary Barton, Ruth o Nord e Sud ma non per questo meno valido ai nostri occhi moderni.
Se arriviamo alla lettura di questo libro dopo aver affrontato altri libri o racconti della Gaskell potremmo rimanere un po' spiazzati ma lo stile dell'autrice è sempre lo stesso, quindi non possiamo che apprezzare il romanzo. Certo bisogna approfondire un po' e non rimanere in superficie.
♥Incipit del romanzo Cranford
Innanzitutto, Cranford è in mano alle amazzoni. I proprietari delle case al di sopra di un certo affitto sono donne. Se una coppia appena sposata arriva a Cranford per andarci ad abitare, in qualche modo si perdono le tracce del marito. Spaventato a morte all’idea di essere il solo uomo presente ai ricevimenti serali di Cranford, il marito adduce come scusa delle incombenze al reggimento, o sulla nave, o affari che lo impegnano per tutta la settimana a Drumble, la vicina città commerciale, a sole venti miglia di distanza. Per farla breve, a prescindere da cosa accada agli uomini, questi non stanno a Cranford. E cosa potrebbero fare, se rimanessero?
Come molte altre opere della Gaskell, in questo testo troviamo delle donne single o vedove che cercando di cavarsela da sole senza l'aiuto degli uomini, di essere autosufficienti e in alcuni casi si prendono cura di bambini adottati, come succede per esempio in Mary Barton, in The Grey woman o in Lizzie Leigh ecc. Cranford è una città rurale immaginaria che si ispira a Knutsford, paese dove la Gaskell trascorse la sua infanzia.
Oggi alcune studiose contemporanee la considerano un'opera proto-femminista dell'epoca vittoriana.
♥Come è nato Cranford?
Il 1851 fu un anno impegnativo per i Gaskell che ebbero molti impegni sociali e in più c'era la "Great Exbition" a Londra, per chi non lo sapesse questa è considerata la prima grande esposizione universale delle opere industriali che ebbe luogo dal primo maggio al quindici ottobre del 1851. Per ospitare l'esposizione, venne realizzato un enorme edificio in vetro e ghisa, il Crystal Palace, ad Hyde Park.
Elizabeth aveva assoluto bisogno di un momento di riposo e tornò a Knutsford, paese della sua infanzia e lì arrivo l'invito di Dickens a collaborare nuovamente per la sua rivista "Household words" e l'autrice accettò. La Gaskell inviò, al famoso scrittore inglese, i primi due capitoli e pensava che la storia fosse finita lì, ma il successo della pubblicazione e l'incoraggiamento di Dickens, portò Elizabeth a continuare a scrivere e alla fine divenne un romanzo dal titolo, Cranford.
La prima pubblicazione "Our society at Cranford" è apparsa in Household Words il 13 dicembre 1851.
La Gaskell nella lettera n. 562 del febbraio 1865 a Ruskin, scrisse all'amico che non era stata sua intenzione scrivere altro su Cranford dopo i primi due capitoli e per questo aveva fatto morire Capt Brown contro la sua volontà.
♥Elizabeth scappò da Manchester per rifugiarsi a Knutsford
Elizabeth aveva bisogno di scappare dalla caotica e stressante Manchester e rifugiarsi nel paese dove era cresciuta e che la faceva stare bene, riusciva a ritrovare se stessa, la bellezza di quel paese che la riportava all'infanzia. Anche se tutto era famigliare lì, Knutford era molto cambiata e anche la Great Exibition le aveva fatto capire quanto il mondo fosse diverso e quanto il progresso stesse cambiando le persone e la società.
Nel dicembre del 1851 nella breve lettera n.110 all'amica Eliza Fox, la Gaskell autocita con estremo orgoglio e per la prima volta il suo romanzo dicendo questo:
[...] "Elegant economy" as we say in Cranford-There now I dare say you think l've gone crazy but I'm not; but I've written a couple of tales about Cranford in Household Words, so you must allow me to quote from myself.
♥I temi trattati in Cranford
Cranford è stato scritto per divertire mantenendo alcuni temi cari all'autrice: la famiglia, il progresso della ferrovia, la storia d'amore della servitù, il fallimento della banca, il fratello perduto. Però sotto questo velo di ironia, vengono affrontati in maniera seria alcuni argomenti importanti per l'epoca e in particolare l'emancipazione femminile. Questo gruppo di vecchie signore e donne single che sono protagoniste del romanzo e vivono a Cranford, si sostengono a vicenda e capiscono che anche se sono sole, insieme possono essere forti.Leggendo il testo si capisce che il romanzo è formato da tanti piccoli racconti messi assieme, infatti vennero riuniti in un unico volume solo nel 1853. Sapere questo in anticipo aiuta molto nella lettura del volume.
♥Elizabeth interrompe Cranford per scrivere Ruth
Le storie di Cranford sono apparse su Household Words in maniera costante fino all'aprile del 1852 e dopo ci fu una lunga pausa di circa otto mesi, che la Gaskell si concesse per lavorava all'altro suo libro "Ruth". Tanto che Dickens scrisse, in fondo a una lettera del dicembre 1852, "Cranford???", come per sottolineare il fatto che la Gaskell non stesse più scrivendo nulla delle sue amate "nobili signore".
Nonostante il successo della serie, la Gaskell decise di interrompere la scrittura di Cranford per Ruth, tanto fu colpita dalla storia di Pasley una sedicenne, conosciuta durante la visita alla New Bayley Prison. Fu l'amico Thomas Wright, filantropo e dedito al reinserimento di giovani carcerati a suggerire a Elizabeth questa visita. La Gaskell fu conquistata dall'innocenza della ragazza e si attivò concretamente per ricostruire la sua vita una volta scontata la sua pena. Pasley era una fallen women, che per la società vittoriana equivaleva al grado più basso della scala sociale, la Gaskell chiese aiuto a Dickens in una lettera del 1849 e la scrittura di Ruth fu ispirata proprio dalla storia di questa ragazza.
I critici ancora si stupiscono di come la Gaskell fosse riuscita a scrivere Cranford e Ruth contemporaneamente, i due romanzi si discostano per ambientazione e temi trattati ma Ruth si allontanava anche da Mary Barton e dalla questione operaia.
♥La fine di Cranford e le pubblicazioni
Con l'invio del sedicesimo capitolo nel maggio del 1853 Cranford si concluse.
Il romanzo fu pubblicato da Chapman & Hall nel giugno 1853, e poi venne ristampato per ben tre volte (lettera n. 540 del dicembre 1863 alla figlia Marianne ) e nello stesso mese ci fu anche un'edizione statunitense. Successivamente arrivò la traduzione francese e quella tedesca.
Anni dopo nel novembre del 1863 fu pubblicato un ulteriore episodio di Cranford chiamato The Cage at Cranford", pubblicato da Dickens nella nuova rivista "All the Year Round", l'edizione italiana è curata dalla elliot edizioni con il titolo "La Gabbia di Cranford".
La prima edizione illustrata di Cranford fu pubblicata nel 1864 dall'editore Smith & Elder.
♥Curiosità finale
Vi lascio con un'ultima curiosità scovata in una lettera e spero che questo post vi possa essere piaciuto e vi abbia fatto conoscere meglio, questo famoso romanzo vittoriano.
Sappiamo tutti quanto la Gaskell temesse i giudizi negativi alle sue opere che la facevano stare parecchio male e molte volte succedeva che, concluso un romanzo scappava via, faceva un lungo viaggio. In una lettera a John Ruskin del febbraio del 1865 (n.562) oltre a ringraziare il famoso critico d'arte e la madre per gli elogi a Cranford, confessò che per lei questo romanzo era l'unico che riusciva a rileggere e quindi probabilmente uno dei suoi preferiti.
*Nota: come sempre ho tradotto io le lettere e la biografia della Gaskell, mi scuso per eventuali errori che ci possono essere nel post. *
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Libri consultati:
♥Elizabeth Gaskell di Jenny Uglow
♥The letters of Mrs Gaskell- J.A.V. Chapple and Arthur Pollard - MANDOLIN casa editrice
♥Futher letters of Mrs Gaskell di John Chapple e Alan Shelston (Manchester University Press)
♥Il dono del tovagliolo di Gemma Persico- Bonanno editore
♥Cranford - edizione italiana elliot
♥Cranford - edizione Penguin classics 2008, special edition Coralie Bickford- Smith
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