Cari lettori,
oggi parliamo della biografia che scrisse Elizabeth Gaskell nel 1857, dedicata alla vita e alle opere di una sua grande amica, Charlotte Brontë.
Recensione
"Nelle città non si cercano colori vividi: quel tanto che se ne incontra è nelle merci esposte in vetrina, non nelle sfumature del fogliame e nelle variazioni del cielo; ma in campagna ci si aspetta una gamma di tinte gaie e vivide e perciò lungo il percorso da Keighley a Haworth si prova un certo disappunto alla vista del grigio monotono e neutrale che riveste ogni cosa vicina lontana."
Elizabeth Gaskell fu molto dispiaciuta e addolorata quando seppe che la sua amica Charlotte Brontë era venuta a mancare a fine marzo del 1855, fu il padre della Brontë a chiederle con una lettera del 16 giugno, di scrivere la biografia ufficiale della vita e delle opere della figlia.
Nel volume "The letters of Mrs Gaskell" di J.A.V. Chapple and Arthur Pollard (MANDOLIN edizioni) la Gaskelle scrisse la lettera 245 a George Smith, editore e caro amico delle due scrittrici, dove gli raccontava di aver ricevuto da Mr Brontë la richiesta di scrivere la biografia.
In realtà la Gaskell, stava già pensando di fare qualcosa in memoria dell'amica, questa richiesta la colse di sorpresa perché Elizabeth non era in buoni rapporti con Mr Nicholls, il marito di Charlotte, ma sia lui che il padre della scrittrice scomparsa concordavano nel contattare la Gaskell per realizzare quest'opera.
Volevano lasciare ai posteri un buon ricordo dell'autrice di Jane Eyre e alimentare il suo mito.
"Oziosa non lo fu mai in nessuna circostanza; ma la sua vita giovanile non conobbe il dipanarsi dalle conversazioni ai progetti, piccoli piaceri che formano il tessuto delle nostre giornate. In compenso, aveva avuto la possibilità di inventarsi lunghe e complesse storie, fatte di sentimento e di immaginazioni per le quali, anche se ciò sembra strano, i più non trovano il tempo."
Questo libro è un vero e proprio omaggio a Charlotte Brontë, è una biografia molto "addolcita", che mira a esaltare le virtù umane e professionali della famosa scrittrice inglese, omettendo fatti e avvenimenti della sua vita che sicuramente al pubblico vittoriano non avrebbero fatto piacere.
Tralasciando volontariamente alcuni passaggi della vita privata dell'autrice inglese, la Gaskell vuole esaltare la sua immagine, per molti lettori questa scelta narrativa è considerata come un punto debole del libro, mentre io ho pensato fosse un gesto di profonda amicizia e rispetto.
Sicuramente per leggere una biografia più veritiera e dettagliata io vi rimando a quella di Lyndall Gordon "Charlotte Brontë. Una vita appassionata" che lessi qualche anno fa. (recensione qui).
Elizabeth accettò la richiesta di Mr Brontë e iniziò subito a lavorare al libro, raccogliendo molto testimonianze di persone che conoscevano la Brontë, attraverso le lettere e anche facendo dei viaggi, per esempio partì nel 1856 per Bruxelles.
La vita di Charlotte fu molto dura, segnata da molti lutti e sofferenze, ma nonostante tutto lei scrisse sempre fino alla fine.
La Gaskell parte da molto lontano per parlare della vita dell'autrice, è un testo ricco di dettagli, con descrizioni accurate e con uno stile che difficilmente trovi in una biografia, quello inconfondibile della Gaskell, che soprattutto nella prima parte del testo ha reso questo libro quasi un romanzo.
Nella biografia il periodo che Charlotte visse in Belgio nel 1842 viene trattato in maniera molto veloce, sappiamo che la Brontë si innamorò di Monsieur Héger che era il suo insegnate ed era sposato, per questo nel libro non viene menzionato. Il forte turbamento emotivo che Charlotte visse dopo il soggiorno in Belgio, fu imputato esclusivamente allo scandalo che coinvolse il fratello, Branwell, che per un anno e mezzo lavorò come insegnante privato nella casa dei Robinson ed ebbe una relazione con la padrona di casa. Mentre il momento difficile che visse Charlotte era da imputare all'amore impossibile per il suo insegnante che le ha lasciato delle profonde ferite.
"Questa era la sua idea di fama letteraria: un passaporto per poter godere della compagnia di persone intelligenti."
Nel volume delle lettere che citavo prima, troviamo moltissima corrispondenza sullo sviluppo di questo libro, sul ritmo forsennato con cui la Gaskell lo stava scrivendo, come abbiamo già approfondito più volte parlando del romanzo di Elizabeth "Nord e Sud", non vedeva l'ora di concludere l'opera e non voleva più saperne niente. Peggio ancora per le recensioni, che le facevano male, soprattutto quelle negative, come per esempio era stato il caso di Mary Barton, che all'epoca fu molto criticato. Lo stesso fu per questa biografia che una volta data alle stampe, Elizabeth non ne volle più sapere e con una parte del suo compenso, partì per un viaggio a Roma.
Ho apprezzato di questo libro, lo stile di scrittura, l'accuratezza delle descrizioni, il modo di narrare della Gaskell , che a me affascina sempre moltissimo, però sicuramente le omissioni che ha voluto fare l'autrice non danno a questo testo la veridicità e l'oggettività che dovrebbe avere una biografia. E' comprensibile, Charlotte era una sua amica, il testo è fortemente soggettivo però è sicuramente curioso sapere come un suo contemporaneo vedeva la scrittrice inglese.
Se amate Charlotte Brontë vi consiglio di leggere questo libro assieme ad altre biografie per farvi un'idea più accurata e completa della vita della famosa autrice inglese.
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Trama
Dopo la morte di Charlotte Brontë, nel 1855, suo padre esorta Elizabeth Gaskell, già acclamata autrice di Cranford, a scrivere la biografia della figlia. Elizabeth, che era stata una cara amica di Charlotte, parte così sulle tracce di quanti l’avevano conosciuta viaggiando a lungo in Inghilterra e in Belgio per raccogliere informazioni e materiale, e traendo dalle sue ricerche un cospicuo bagaglio accuratamente ordinato di lettere, interviste e osservazioni che restituiscono i momenti salienti della sua storia e del suo ambiente. Seppur privilegiando, anche rispetto al genio letterario, gli aspetti più intimi e personali, Elizabeth Gaskell seppe ricreare la vitalità e la profondità della grande scrittrice vittoriana, svelando al lettore i lati meno conosciuti di un carattere tormentato e introverso.
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