Cari lettori,
oggi parliamo di un romanzo storico che mi ha delusa e che mi ha lasciato un profondo senso di frustrazione.
Questo romanzo segue la vita di quattro donne: Henny, Käthe, Ida e Lina e copre un periodo temporale che va dal 1919 fino al 1948.
La prima guerra mondiale è stata devastante e dolorosa, ha lasciato molta sofferenza e delle ferite profonde difficili da rimarginare, sia per il popolo tedesco che per le nostre protagoniste.
Queste quattro donne sono molto diverse tra di loro: Hennie è dedita al lavoro ed è un ostetrica, la sua migliore amica è Käthe che nel corso degli anni si avvicinerà moltissimo alla politica.
Ida è una ragazza molto ricca, è viziata e capricciosa, incapace di amare, non vuole rinunciare al proprio status sociale e le sue scelte saranno sempre dettate dall'ottenere un vantaggio per se stessa e non seguirà mai il suo cuore.
Lina è la quarta protagonista è un personaggio anticonformista, la sua storia provocherà un forte scandalo per la società dell'epoca.
"Forse idealizzava il suo ricordo. Forse chi non è più in questo mondo ha più possibilità di essere amato senza riserve."
Durante la narrazione seguiamo la vita di queste quattro donne, le vediamo crescere, innamorarsi, realizzarsi sul lavoro e vediamo anche come si evolve la scena politica della Germania che si preparava alla Seconda Guerra Mondiale.
La narrazione introduce, non solo le protagoniste, ma moltissimi altri personaggi e all'inizio è stato davvero difficile seguire tutto ed entrare nella storia, pensavo che le cose cambiassero, purtroppo però non sono riuscita ad affezionarmi a nessuna delle quattro donne.
Questi numerosi personaggi, però, vengono descritti in maniera superficiali e risultano piatti, neanche le protagoniste vengono analizzate dal punto di vista psicologico.
L'autrice decide di utilizzare molti dialoghi e le scene risultano essere molto brevi e veloci, forse troppo; la parte descrittiva è veramente marginale tranne alcune parti dove si parla della città di Amburgo, che è l'ambientazione della storia.
La parte più interessante, per me, doveva essere quella dedicata alla seconda guerra mondiale, però non è stato così perché credo che manchi un po' di profondità e di veridicità. Vengono introdotti dei personaggi ebrei, comunisti e omossessuali ma il lieto fine sembra essere ovvio, mi chiedo perché? Gli orrori della guerra ci sono stati purtroppo, credo che un libro anche se di fiction debba avere un fondo di verità.
La struttura narrativa è troppo caotica, in particolare all'inizio ci sono troppi personaggi insieme a tantissimi eventi uno dietro l'altro ed è difficile stare dietro a tutto senza fare confusione, era preferibile che l'autrice si concentrasse solo sulle quattro donne. Paradossalmente le protagoniste sono diventate quasi secondarie rispetto a tutti gli altri personaggi.
Durante la lettura mi sono sentita stanca e davvero frustata perché speravo che cambiasse qualcosa e che alla fine questo libro mi piacesse. Pensavo anche che fosse un mio problema di concentrazione mentre andando avanti, ho capito che non dipendeva da me, ma da come era stata concepito dall'autrice il progetto narrativo.
Non continuerò la serie e non lo consiglio.
***
Trama:
Uno strano destino, quello delle donne nate nel 1900: avrebbero attraversato due guerre mondiali, per due volte avrebbero visto il mondo crollare e rimettersi in piedi, stravolgersi per sempre sotto i loro occhi. Sono proprio loro le protagoniste di questa storia, quattro donne che incontriamo per la prima volta da ragazze, ad Amburgo, alle soglie degli anni Venti. Hanno personalità e provenienze molto diverse: Henny, di buona educazione borghese, vive all’ombra della madre e ama il suo lavoro di ostetrica più di ogni cosa; l’amica di sempre Käthe, di estrazione più modesta, emancipata e comunista convinta, è un’appassionata militante; Ida, rampolla di buona famiglia, ricca e viziata, nasconde un animo ribelle sotto strati di convenzioni; e Lina, indipendente e anticonformista, deve tutto ai suoi genitori, che sono letteralmente morti di fame per garantirle la sopravvivenza. Insieme crescono e vedono il mondo trasformarsi, mentre le loro vicende personali s’intrecciano in una rete intricata di relazioni clandestine, matrimoni d’interesse, battaglie politiche e sfide lavorative, lutti e perdite, eventi grandi e piccoli tenuti insieme dal filo dell’amicizia. Pagine che ci fanno respirare il fascino d’epoca di un mondo che non c’è più: i cocktail al vermut, i cappelli a bustina, gli orologi da tasca e gli sfarzosi locali da ballo, ma anche le case d’appuntamenti, i ristoranti cinesi e le fumerie d’oppio del quartiere di St Pauli. E poi la lenta, inesorabile disgregazione di tutto, la fine di ogni libertà, il controllo sempre più pressante
delle SS, la minaccia nazista…
Quattro donne, un secolo di storia: Figlie di una nuova era è il primo capitolo di una nuova, avvincente trilogia tutta al femminile.
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