Cari lettori,
oggi è in arrivo una recensione negativo, l'ennesima forse sì, ma i libri non sono tutti perfetti come alcune "lettrici" ci vogliono far credere.
Andate oltre le apparenze e affidatevi sempre a recensori onesti.
Recensione
"La ragazza del collegio" è l'ultimo capitolo pubblicato della serie dedicata al personaggio di Alice Allevi.
E' l'ottavo romanzo, a cui si aggiungono il prequel "Sindrome da cuore in sospeso" e il racconto natalizio "Un regalo inatteso".
Questo piccolo bilancio iniziale era per farvi capire che l'autrice segue ormai un "modello" di storia consolidata e che piace e convince la maggior parte dei suoi lettori.
Il primo libro dell'Allieva uscì nel gennaio del 2011, io lo lessi poco dopo e sono tutt'ora molto affezionata al personaggio di Alice Allevi, però credo che sia giunto il momento di concludere questa serie.
Come lettrice sono cresciuta e sono più esigente, e per fortuna, perché dopo dieci anni credo sia normale esserlo e sarebbe strano il contrario; se io sono andata avanti credo che l'autrice sia rimasta ferma.
Quello che non capisco è perché continuare a cavalcare l'onda del successo se ormai i personaggi non hanno più nulla da dare, anche Claudio Conforti si sta "rammollendo" e Alice è un po' cresciuta sì per alcuni aspetti, ma credo non sia più un personaggio credibile, o almeno ai miei occhi non lo è più.
L'Allieva, il primo capitolo della serie, era una novità anche se non era perfetto come esordio, poi da un "Un segreto non è per sempre" a "Una lunga estate crudele" credo che l'autrice abbia dato il meglio di sè; tanto che più volte lei stessa ha detto che avrebbe voluto concludere la serie al quinto o sesto libro. Poi è arrivata la fiction tv, il successo, carina la prima stagione e abbastanza fedele al libro, la seconda prende il volo sui libri e la terza bè si poteva evitare.
Non vi parlerò del caso investigativo oggetto del libro perché credo sia semplice e non mi ha entusiasmata, quello che mi ha deluso è proprio Alice Allevi. Non è più la stessa, ha perso il suo smalto, è sempre un po' ironica ma le emozioni sia personali che quelle legate al caso stanno prendendo il sopravvento a discapito della sua professionalità. Forse la Allevi è dentro di sè ancora un'allieva, brava, meno pasticciona del solito, un po' fortunata nel risolvere i casi ma secondo me non sta avendo l'evoluzione che mi aspettavo da lei.
Anche nella relazione con Claudio qualcosa non mi torna, la protagonista è convinta di amarlo però non ho compreso alcune cose del suo comportamento in particolare in due occasioni. Alice è sempre stata innamorata di lui fin dal loro primo incontro, forse all'inizio i sentimenti per CC erano solo ammirazione e stima e poi si è trasformato in qualcosa di più forte.
Al matrimonio di Cordelia (non è uno spoiler avviene ad inizio libro) lei ripensa a come potrebbe essere andata con Arthur, quando diciamo che lui non pensa più a lei da quando la protagonista si è avvicinata a Conforti. ***POSSIBILE SPOILER***La seconda cosa che mi ha lasciato alquanto interdetta è la scelta di andare da sola a parlare con il medico riguardo la possibilità di intraprendere una cura per aver un figlio... credo che prima dovesse parlare seriamente della cosa con Claudio e poi andarci insieme. Certo, quando torna a casa glielo dice subito, però perché non farlo prima?!
Io ho trovato in questi due esempi una Allievi poco matura e che fa sempre di testa sua, quando si improvvisa detective ci sta che lo faccia, ma nella vita e nel lavoro come è possibile che si comporti ancora in questo modo? Non la riesco a capire...
Claudio è un po' meno CC ed è cambiato per amore e per fortuna, anche se mi manca a volte il suo sottile cinismo.
Lo stile dell'autrice mi ha lasciata perplessa, ho trovato una prosa fluida ma non brillante, piuttosto semplice e le descrizioni dell'ambientazione di Roma sono state alquanto superficiali.
Da lettrice e da appassionata della serie sono rimasta male, visto che l'autrice non ha intenzione di concludere la serie con questo libro, credo che il prossimo dovrebbe essere quello finale.
La Gazzola dovrebbe dedicarsi ad altro, mi è capitato di leggere altri suoi libri che non ritengo all'altezza di questa serie, dovrebbe dedicarsi al thriller puro oppure darsi allo storico.
***
Trama
Alice è tornata dopo un intenso periodo vissuto a Washington insieme a Claudio Conforti, e c’è una ragione precisa dietro la decisione della coppia più scintillante della medicina legale. Per Claudio, infatti, questa è l’occasione della vita: la Wally sta per andare in pensione e la corsa alla successione in qualità di direttore dell’istituto sembra aperta e subito chiusa; CC sembra la persona ideale per assurgere al ruolo di nuovo ‘Supremo’ dell’istituto. Ma, mentre lo scatto di carriera di Claudio, contro ogni previsione, si rivela tutt’altro che facile, Alice – ora medico legale praticante a tutti gli effetti – si trova coinvolta non in uno ma in ben due casi che presto si dimostrano in grado di mettere alla prova il suo ben noto fiuto investigativo. Da un lato, l’incidente stradale di cui è vittima una giovane studentessa di un prestigioso collegio potrebbe nascondere qualcosa di più terribile della semplice fatalità, anche perché il colpevole è fuggito e sembra impossibile stanarlo. E dall’altro c’è di mezzo un bambino smarrito che non parla e di cui non si sa bene nemmeno l’età. Spinta dalla sua naturale empatia, e da una buona dose di voglia di ficcanasare, Alice si troverà coinvolta dalle due vicende, molto più intimamente di quanto lei (e CC stesso) si potevano mai immaginare.
2 commenti
Ciao!
Peccato, io sono una fan di Alice Allevi... ma devo dire che concordo con te sia sulla serie tv che sullo stile della Gazzola, che trovo peggiorato. Prossimamente recensirò negativamente "Lena e la tempesta" e mi spiace pure, ma questa è la verità.
Credo che leggerò comunque il romanzo, ma non sono molto convinta.
Ciao Silvia! Sono d'accordo sulla recensione negativa di "Lena e la tempesta" che ho letto l'anno scorso... mi dispiace molto perchè anch'io sono molto affezionata ai personaggi però l'autrice dovrebbe anche capire quando è il momento di lasciarli andare. Trovavo il suo stile più brillante e autentico dieci anni fa, un vero peccato!
Alice-Thebooksofalice
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