Cari lettori,
anche questa settimana parliamo della mia amata Elizabeth Gaskell, autrice vittoriana molto conosciuta e letta in Inghilterra qui da noi un po' di meno.
Ultimamente si sta riscoprendo l'interesse per questa autrice, anche se mi dispiace leggere recensioni frettolose o che non centrano nulla con il suo pensiero.
Se pensate che la Gaskell scrivesse di eroine in cerca di amore, vi sbagliate di grosso, il suo intento era ben diverso e mano a mano che leggo tutte le sue opere mi rendo conto di quanto fossero variegati i suoi interessi e i temi che le stavano a cuore.
Impariamo dalle bookblogger europee contenuti, qualità e solidarietà. Ma soprattutto leggiamo e confrontiamoci!
Recensione
Detto questo, parliamo di questo racconto, il titolo originale è Half a Life Time Ago, è uscito nel 1859 in una collezione in due volumi composta da un romanzo "My Lady Ludlow" e da cinque racconti.
Questo testo ci propone ancora una volta una protagonista che scopriremo essere forte, determinata e volitiva ma introduce anche un altro tema importante la malattia mentale.
Sappiamo bene come nell'Ottocento i manicomi fossero dei luoghi spaventosi dove i pazienti non venivano curati ma picchiati e torturati e venivano usati metodi ben poco ortodossi. Questi luoghi dovevano in un qualche modo aiutare e proteggere questi soggetti fragili invece venivano puniti e anche dimenticati. Non sempre le persone erano lì per una vera e propria ragione, alcune non avevano un posto dove andare oppure la loro famiglia non si poteva prendere cura di loro.
La realtà era che si conosceva molto poco di questa malattia e quindi non si sapeva come curarla, il fratello del marito di Elizabeth, Samuel Gaskell, fu un dottore e uno dei pionieri nello studio delle malattie mentali in epoca vittoriana.
In questa storia troviamo Susan Dixon, che rimane orfana di madre ma le promette di prendersi cura del fratello Will che è malato di mente.
Susan incontra e si innamora di Michael Hurst un bracciante che le chiede di sposarlo, l'uomo non sopporta Will e crede che il ragazzo sarà d'intralcio nel loro matrimonio. Lo prende in giro, molte volte nel testo troviamo la parola "idiota" e consulta anche un dottore per trasferirlo in un manicomio.
Susan non è assolutamente d'accordo e non vuole separarsi dal fratello ma si troverà a dover fare una scelta o l'amore per Michael o quello per Will.
La protagonista nel corso della storia ha una vera e propria evoluzione, ma non perde mai la sua fermezza, la sua determinazione e la sua forza, gestisce la tenuta di famiglia con equità e in maniera imparziale, è saggia e giusta.
Con il tempo diventerà più fredda, chiusa, forse avrebbe voluto ricevere quell'affetto che meritava, quella compassione e amore di cui anche lei aveva bisogno. Ma il sacrificio lo ha fatto con amore verso la sua famiglia.
E' un personaggio complesso, difficile a volte da capire, che sicuramente non può lasciare indifferenti, una donna che lotta per mantenere le sue idee, che rinuncia a sposarsi pur di curare il fratello. Per la società dell'epoca vittoriana avrebbe dovuto prendere marito, far gestire a lui la tenuta e chiudere in un manicomio il fratello, ma la sua scelta va controcorrente e sicuramente nasce dal cuore.
Un racconto che mi ha colpito molto e che conferma lo stile coinvolgente e curato della Gaskell e di come riesca questa autrice in poche pagine ad appassionare il lettore.
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Trama
A diciotto anni, Susan Dixon perde i genitori e si trova di fronte a una scelta: prendersi cura di Will, il fratello malato, oppure sposare Michael, l’uomo che ama, il quale la vorrebbe tutta per sé e le ha proposto di affidare il fratello a un istituto di cura. Susan sceglie il fratello e il fidanzamento si rompe; negli anni, diventa nota per la sua alterigia e forza, per la fermezza con cui gestisce la casa e la tenuta familiare. Sullo sfondo delle campagne inglesi, Lontano nel tempo è il racconto struggente dei tortuosi percorsi che conducono all’età adulta e insieme un ritratto femminile tra i più intensi della grande autrice vittoriana.
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