Cari lettori,
oggi parliamo del secondo libro della saga dei Cazalet, "Il tempo dell'attesa" di Elizabeth Jane Howard pubblicato dalla Fazi editore.
Per il momento ho deciso di prendermi una pausa dal continuare la saga e non leggerò subito il terzo volume.
Recensione
In questo libro, vediamo come i vari componenti della famiglia dei Cazalet reagiscono all'arrivo della seconda guerra mondiale e di come essa veniva vista dalle persone "normali" che non la combatterono in prima persona.
Il tempo dell'attesa del titolo può essere interpretato in due modi: l'attesa di ricevere delle notizie dai propri cari che combattono il conflitto, oppure che la trama è ancora sospesa e ferma, nella speranza che qualcosa cambi.
Louise, Clary e Polly sono sicuramente i tre personaggi principali e quelli dove l'autrice si sofferma di più e personalmente, è stato piacevole leggere come cambia la loro vita, come crescono e come stanno diventando delle donne, visto che nel primo volume erano delle bambine.
Anche se lo stile è scorrevole e coinvolgente e mi abbia convinto a continuare la lettura, credo che la trama sia ancora troppo poca e tirata per le lunghe.
Avrei preferito che la guerra non fosse così marginale, si poteva sicuramente approfondire di più e questo è uno dei punti deboli di questo libro.
Rispetto al primo volume per me c'è stato un passo indietro, che però non mi farà rinunciare a continuare la saga anche se farò una pausa e non leggerò subito il resto dei volumi.
Le pagine sono sicuramente troppe per le vicende che sono state narrate, credo che questo romanzo sia eccessivamente lungo e che questo abbia penalizzato la storia, soprattutto nella parte centrale che ho trovato molto lenta.
Ho apprezzato che l'autrice oltre alla narrazione in prima persona, abbia inserito anche delle lettere e delle pagine di diario.
Quello che mi manca davvero è l'emozione, non sono ancora riuscita ad affezionarmi completamente alla storia e credo che questo sia sicuramente un mio difetto ma che l'autrice ci abbia anche messo del suo.
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Trama
È il settembre del 1939, le calde giornate scandite da scorribande e lauti pasti in famiglia sono finite e l’ombra della guerra è sopraggiunta a addensare nubi sulle vite dei Cazalet. A Home Place, le finestre sono oscurate e il cibo inizia a scarseggiare, in lontananza si sentono gli spari e il cielo non è mai vuoto, nemmeno quando c’è il sole. Ognuno cerca di allontanare i cattivi pensieri, ma quando cala il silenzio è difficile non farsi sopraffare dalle proprie paure.
A riprendere le fila del racconto sono le tre ragazze: Louise insegue il sogno della recitazione a Londra, dove sperimenta uno stile di vita tutto nuovo, in cui le rigide regole dei Cazalet lasciano spazio al primo paio di pantaloni, alle prime esperienze amorose, a incontri interessanti ma anche a una spiacevole sorpresa. Clary sogna qualcuno di cui innamorarsi e si cimenta nella scrittura con una serie di toccanti lettere al padre partito per la guerra, fino all’arrivo di una telefonata che la lascerà sconvolta. E infine Polly, ancora in cerca della sua vocazione, risente dell’inevitabile conflitto adolescenziale con la madre e, più di tutti, soffre la reclusione domestica e teme il futuro, troppo giovane e troppo vecchia per qualsiasi cosa. Tutte e tre aspettano con ansia di poter diventare grandi e fremono per la conquista della propria libertà. Insieme a loro, fra tradimenti, segreti, nascite e lutti inaspettati, l’intera famiglia vive in un clima di sospensione mentre attende che la vita torni a essere quella di prima, in quest’indimenticabile ritratto dell’Inghilterra di quegli anni. E ormai è difficile abbandonarli, questi personaggi: con loro sorridiamo, ci emozioniamo e ci commuoviamo nel nuovo appassionante capitolo della saga dei Cazalet.
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