oggi torno sul blog per parlarvi di un libro che mi ha accompagnato sia a febbraio che a marzo e sto parlando di "Via col vento" di Margaret Mitchell, nella nuova traduzione pubblicata dalla Neri Pozza.
Ho provato a prendere in considerazione l'idea di portare avanti due libri in contemporanea, in questo caso credo che questo mio primo tentativo non sia andato a buon fine e che forse per me sia meglio concentrarmi su un solo libro alla volta.
Avevo pensato di iniziare la lettura condivisa di tutti quei libri molto voluminosi, come numero di pagine, che mi avrebbero portato via molto tempo e che sicuramente non sarei riuscita a leggere consecutivamente, ma alla fine mi sono trovata a leggere questo romanzo nel weekend. Quindi ho solamente diviso le letture in base ai giorni della settimana.
Non so voi, ma io non riesco a trovare un metodo migliore per fare delle letture condivise.
Recensione.
Fare un'analisi di un libro così famoso e conosciuto è sicuramente difficile, mi sono presa un po' di tempo per pensarci bene, anche perché questa storia mi ha portato a scrivere ben sette pagine di appunti (formato A4).
Di cose ce ne sono da dire, questo è un vero e proprio romanzo che ha un inizio, uno svolgimento e un finale, insomma ha una sua struttura solida e una storia complessa che richiede del tempo per la lettura.
La parte finale è famosissima, chi non ricorda le ultime parole di Rossella O' Hara,?
Secondo me, dopo aver letto il romanzo credo, sia la degna conclusione a questo romanzo.
Ogni seguito al libro, e so che ce ne sono, dal mio punto di vista non ha molto senso.
Prima di questa traduzione, quella precedente risaliva al 1937 ed non era integrale, inoltre i nomi dei personaggi, dei paesaggi, delle istituzioni era stati italianizzati, mentre oggi leggiamo quelli originali e inoltre sono stati lasciati, nel testo, molti termini inglesi che oggi sono di uso comune.
La protagonista indiscussa della storia è Scarlett o meglio conosciuta come Rossella O' Hara.
E' lei l'anima della storia, non perde mai il suo ruolo di personaggio principale, perché è sempre lei al centro del libro, la conosciamo quando ha 16 anni e quando si conclude il libro ne ha 28.
In questi dodici anni succede di tutto, la conosciamo bambina capricciosa, altezzosa, piena di sè e della sua bellezza, ma è anche molto orgogliosa e questo le farà commettere molti errori.
Scarlett in un primo momento è sicuramente un personaggio che suscita antipatia ma con il tempo non può che trasmettere tenerezza, perché in fondo è solo una ragazza che probabilmente non sa cosa vuole, non sa chi ama e non capisce i suoi sentimenti. In alcuni momenti gioca molto con quello che provano i suoi pretendenti e poi i suoi mariti, non rendendosene conto, oppure è ben cosciente di quello che fa per riuscire a ottenere quello che vuole.
E' quindi un'abile calcolatrice?
Potrebbe sembrarlo ma a mio avviso non è così, quando si sposa la prima volta è sicuramente una bambina, lo fa per ripicca, per invidia, perché non accetta di essere rifiutata. Poi però cresce capisce come va il mondo, ha vissuto la guerra che la cambierà , ma forse non in meglio.
"Non fare il muso, adesso. Non importa chi sposerai, purché sia una che la pensa come te, sia un gentiluomo, sia del Sud e orgoglioso di esserlo. Per le donne, l'amore vine dopo il matrimonio."
Scarlett si mette in una serie di "casini" amorosi principalmente per colpa sua, in quanto la sua invidia e la voglia di essere migliore delle altre donne prevale su tutto, lei pensa di essere innamorata di Ashley che però non ricambia il suo sentimento.
Fa di tutto per cercare di conquistare l'uomo, umiliandosi anche, dichiarando il suo amore ma viene sempre rifiutata, è l'idea di questo amore che lei ha idealizzato che determinerà molte scelte che lei ha fatto e che farà durante la narrazione.
Scarlett è una stratega sin da quando era ancora un'adolescente, è stata educata per conquistare un uomo e trovare marito, la stessa autrice ci dice che il primo dovere per una donna era quello di sposarsi.
"Perchè una deve far finta di essere scema, per trovare marito?"
Per quello per anni aveva ben studiato il suo ruolo di ragazza dolce, affascinante, frivola e un po' ingenua, ma lei in realtà ha un bel carattere, è prepotente, è vanitosa, è ostinata e dice sempre quello che pensava.
A Scarlett piace essere corteggiata e farsi desiderare, lei è sempre in competizione con le altre donne e non riesce ad essere amica di nessuno.
Dobbiamo anche fare un passo indietro e contestualizzare la storia che è ambientata nella seconda metà dell'Ottocento e quindi la donna in quel periodo aveva un'unica arma che si poteva giocare, che era quella della seduzione e della bellezza. Nel caso avesse avuto un patrimonio consistente allora le cose erano diverse.
Anche se le donne fossero state intelligenti era meglio che non lo facessero notare, soprattutto davanti agli uomini, Scarlett è furba, scaltra e molto più coraggiosa di molti uomini e questo lo dimostra durante la Guerra di secessione. In quei momenti difficili lei tira fuori tanta forza e dimostra di avere carattere, anche se in amore si comporta ancora come una bambina.
L'incontro con Rhett Buttler le cambierà la vita, finalmente trova un uomo, una persona affidabile, solida e sicura, che la fa ridere, che le tiene testa, ma Scarlett non sa riconoscere l'amore con la A maiuscola, antepone la ricchezza ai sentimenti.
"Scarlett era disarmata di fronte al suo sorriso tranquillo e alle sue battute, perchè non aveva mai avuto a che fare con un individuo altrettanto inattaccabile. Le sue armi consuete-disprezzo, freddezza, e crudeltà - con lui non funzionavano: Rhett Butler non provava la minima vergogna, qualsiasi cosa lei gli dicesse."
Tutti sappiamo come va a finire tra di loro e tutti noi speravamo in qualcosa di diverso, in un finale differente ma questo libro è famoso anche per questo.
Credo che Scarlett non capisce i suoi sentimenti perché è giovane, non ha una guida che la metta in guarda dagli errori, se non Mammy, ma alcune volte la protagonista è così testarda che non ascolta nemmeno lei.
La guerra cambia tutti i protagonisti della storia e Scarlett cresce moltissimo anche se non smette di commettere errori e di fare delle scelte sbagliate, forse alla fine capirà di aver sbagliato e di non aver vissuto con sincerità e con amore le sue relazioni.
Il libro è scorrevole anche se è stato scritto molti anni fa, i personaggi sono credibile e ben delineati e la storia è molto complessa e piena di colpa di scena.
Le 1194 pagine non sono un ostacolo, la storia è avvincente e appassionante e sicuramente non è una lettura facile e avendo letto solamente un tot di pagine a settimana, questo metodo mi ha aiutato moltissimo a continuare.
Credo che leggerlo consecutivamente sia un po' troppo, perché è un libro impegnativo e denso di avvenimenti.
Non riesco a trovare dei difetti a questo romanzo, credo sia sicuramente uno di quei libri da leggere almeno una volta, se non ne avete una copia in libreria questa potrebbe fare al caso vostro, l'edizione è sicuramente curata e la traduzione rende la lettura scorrevole.
Consigliato.
***
Trama
È il 1936 e un romanzo sudista vende negli Stati Uniti un milione di copie in sei mesi. Nel 1937 vince il Premio Pulitzer e nel 1939 diventa il più grande successo nella storia del cinema americano: è "Via col vento", uno dei più eclatanti casi editoriali mondiali. Opera pressoché unica di Margaret Mitchell, nata ad Atlanta nel 1900 e cresciuta ascoltando i racconti dei veterani della guerra di Secessione, Via col vento conquista i lettori di tutto il mondo grazie a una trama avvincente caratterizzata da colpi di scena, rovesci di fortuna e da un'appassionata storia d'amore; trama che portò i critici a parlare di Grande Romanzo Americano e a osare il paragone con Tolstoj. Ma a rendere straordinarie queste pagine è soprattutto l'anticonvenzionale protagonista: Scarlett O'Hara, la viziata e volubile ereditiera della grande piantagione di Tara, la quale, contando sulle sue sole forze, dovrà cavarsela mentre l'esercito nordista avanza in Georgia. A oltre ottant'anni dalla sua pubblicazione, Via col vento è considerato un intramontabile classico, al punto che anche chi non ha mai avuto il piacere di approcciarsi al romanzo ricorderà , grazie all'omonima versione cinematografica, una manciata di battute ormai divenute celebri: il «non soffrirò mai più la fame» pronunciata da Scarlett stringendo un pugno di terra; il «francamente me ne infischio» sul finale, e la stizza e la speranza di «domani è un altro giorno». Con il presente volume viene riproposta l'edizione integrale in una nuova traduzione che punta non solo a ripristinare la versione originale del romanzo, ma anche a rinnovare la traduzione italiana del 1937, oggi terribilmente agée poiché vittima dell'autarchia linguistica imposta dal fascismo. Seguendo il costume dei nostri tempi, la nuova traduzione lascia in originale i nomi di personaggi, di istituzioni e i toponimi, e utilizza termini stranieri ormai ampiamente diffusi in italiano. Soprattutto, introduce un radicale e importante cambiamento nel modo di parlare degli schiavi, che, nelle traduzioni italiane precedenti, sia del romanzo sia del film, sfiorava il grottesco. In questo modo, i lettori di oggi potranno godere appieno di ogni sfumatura di un romanzo leggendario che dalla sua pubblicazione non ha mai smesso di appassionare e conquistare nuove generazioni. Introduzione di Mariarosa Mncuso.
3 commenti
Ciao! Questo è un classico di cui ho letto solo degli estratti tempo fa per un progetto. Di sicuro mi piacerebbe riprenderlo da capo. Amo molto la storia ed il personaggio di Rossella O' Hara.
complimenti Alice, hai scritto un'ottima recensione di un libro che ho amato. Condivido praticamente tutto quello che hai scritto. Un romanzo che porterò nel cuore. Io posseggo entrambe le edizioni, quella che hai fotografato tu e anche la precedente :-) Ho potuto tastare con mano le difefrenze
Grazie per essere passate ragazze nel blog, assolutamente consigliata come lettura.
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