sul blog oggi parliamo del libro "Appunti di Trincea-diario di guerra di Giuseppe Di Bisceglie" di Mariateresa Quercia, pubblicato dalla Tempra edizioni, che ringrazio per l'invio della copia omaggio.
Recensione:
Quando la Tempra edizioni mi ha proposto questa lettura, era davvero molto felice di poter leggere una storia vera, forse l'ennesima dove si parla di guerra, di speranza e di amore per la vita.
Queste testimonianze non sono mai troppe, non si può e non si deve dimenticare chi ha combattuto per portare l'Italia ad essere un paese libero.
Perché dietro agli orrori della guerra, ci sono i volti e la storia di uomini e di donne che ha rischiato la propria vita per combattere o per aiutare il proprio paese.
Nei libri di storia vengono riportati solamente i nomi dei personaggi, che nel bene o nel male, hanno principalmente cambiato le sorti della guerra, chi l'ha fatta scoppiare, chi l'ha fatta finire, insomma, solo le persone che erano in prima linea.
E tutti gli altri?
Tutte le persone "normali" che hanno subito la guerra, che l'hanno vista, milioni e milioni di civili e di militari, che loro malgrado hanno dovuto subito le conseguenze del conflitto, loro dove sono?
Uno di questi uomini è il protagonista del libro, Giuseppe Di Bisceglie che da un giorno all'altro ha dovuto lasciare la sua vita di studente e arruolarsi e diventare di colpo un uomo.
Ha combattuto, fianco a fianco, ad altri ragazzi che come lui erano molto giovani e avevamo tutta la vita davanti, alcuni di loro non sono tornati e i loro sogni, le loro ambizioni, i loro progetti non si potranno mai realizzare.
Però quello che hanno fatto durante la Seconda Guerra Mondiale è stato fondamentale per l'Italia.
Loro sono stati, inconsapevolmente, artefici di una cosa più grande, liberare il nostro paese dalla guerra e costruire un mondo civile e soprattutto dove ci sia la pace.
Questi uomini come anche Giuseppe, non erano solo dei soldati ma erano figli, mariti, fratelli, padri e la loro vita non può essere dimenticata, perché facendolo, cancelleremo anche il nostro passato. La storia è importante: rappresenta la base del nostro presente e del nostro futuro.
Il libro è diviso in due parti: una prima con delle poesie e una seconda con le pagine del diario scritte da Giuseppe Di Bisceglie.
Nella parte del diario il bersagliere ci racconta la "Battaglia di Monte Lungo", che è poco nota, ma che fu la prima che l'Italia ha combattuto al fianco degli Alleati; se nella prima fase dell'attacco ci furono molte perdite per il nostro esercito, la seconda battaglia del 16 dicembre 1943 segnò la resa dei tedeschi.
L'esercito della Germania aveva allestito nell'autunno del 1943 una linea difensiva per rallentare le truppe Alleate verso Cassino, come area geografica siamo nell'alto Casertano nel confine tra Campania, Molise e Lazio.
Dalle parole del bersagliere Giuseppe, traspare quanto sofferenza e paura deve aver provato in quei momenti e questo ci fa capire quanto la guerra porti solo dolore e devastazione.
Soffriva la fame, il freddo, la solitudine e lui come tutti gli altri soldati, era consapevole del fatto che poteva morire in battaglia e non tornare più a casa e rivedere i propri cari.
"[...] I nostri cuori diventano piccoli, i battiti aumentano il loro ritmo, la notte è profonda e nera [...]
Nella parte dedicata ai componimenti in versi, vi riporto una strofa della poesia "Primavera":
"Tutto risorge, niente muoredovunque è allegria, spensieratezzaun nuovo alito riempie i cuorievviva l'amore, la giovinezza"
In questi versi io ci leggo speranza anche nella disperazione, nell'angoscia io ci vedo solo speranza in un futuro migliore, nella possibilità che la guerra finisca e che si possa tornare a casa. L'amore, la felicità, il divertimento, la voglia di ricominciare a vivere.
E forse la scrittura un po' ha aiutato e ha fatto compagnia al nostro bersagliere.
dal mio profilo Instagram |
Noi non lo possiamo nemmeno immaginare.
Questo libro è stato fortemente voluto dalla nipote di Giuseppe, Mariateresa Quercia, che è l'autrice anche dei meravigliosi disegni che troviamo all'interno e anche della copertina.
Sono sicura che tuo nonno sarebbe fiero di te e dell'impegno che ci hai messo per realizzare questo lavoro, per far conoscere la storia di un uomo semplice che ha combattuto per la libertà.
Uomini semplici ma che hanno contribuito in maniera significativa alla fine della guerra e che ci rendono orgogliosi di essere italiani.
Questo libro è un meraviglioso omaggio al ricordo del nonno di Mariateresa Quercia e attraverso queste pagine lui e milioni di altri soldati non verranno dimenticati.
Quante altre testimonianze come questa saranno nascoste in un cassetto di una vecchia scrivania della nostra nonna?
Quante altre storie di eroi "normali" ci aspettano?
Io mi auguro di leggere ancora storie di vita vera come questa.
***
Descrizione
La raccolta "Appunti di trincea" narra i pensieri e le angosce vissute dal soldato Giuseppe Di Bisceglie durante la Seconda Guerra Mondiale, che ne fece un diario di guerra. Il giovane, all’epoca ventiduenne, caporal maggiore del 51° Reggimento dei Bersaglieri fu artefice orgoglioso della Liberazione d’Italia a Montecassino insieme agli alleati contro i tedeschi, successivamente all’armistizio di Cassibile dell’8 settembre 1943, ricevendo per le sue gesta la croce di guerra al valor militare. Nel diario sono descritte le emozioni più intime e le paure più profonde provate dall’uomo durante il conflitto bellico anche attraverso commoventi componimenti in versi. Mariateresa Quercia, nipote di Giuseppe, ha voluto rendere onore a suo nonno con tale pubblicazione correlandola di splendide illustrazioni.
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