oggi torno con voi nel blog, a parlarvi della seconda stagione di "The man in the high castle-L'uomo nell'alto castello".
Per chi naturalmente non avesse visto la prima stagione, probabilmente questo post potrebbe dare qualche piccolo spoiler, che devo fare, per esprimere al meglio la mia opinione.
dal mio profilo Instagram |
Juliana Crane, è sempre di più un personaggio in bilico, lei vuole fare parte della resistenza ma aver fatto scappare Joe Black con il film la mette in una posizione pericolosa. infatti non è più credibile. Da nessuna parte.
La resistenza la vuole morta, così anche i giapponesi che la vogliono catturare, non le resta altro che andare a chiedere asilo negli stati del Reich.
E John Smith glielo concede e le dà una seconda vita.
In questa stagione Juliana è diventata un personaggio molto piatto, le scene in cui lei è protagonista sono molto noiose e poco interessanti.
Al contrario la storia personale e famigliare di John Smith, uno dei cattivissimi della serie, risulta più interessante e molto coinvolgente anche se stiamo parlando pur sempre di un ufficiale nazista.
La moglie di John Smith, Helen, rappresenta il classico esempio di donna perfetta nel Reich ideale, ottima padrona di casa, brava cuoca, madre e moglie, confidente e complice e ha sempre un bel sorriso finto sulle labbra.
Incarna quello che dovevano essere le donne in un mondo dove l'ideologia nazista avrebbe vinto, madre, moglie e complice, sempre al fianco del marito. Sempre in silenzio e con un sorriso.
Joe Black e Frank Frink sono più marginali rispetto alla prima stagione, il triangolo amoroso solo accennato nei primi dieci episodi, qui non ha più margine di sviluppo, in quanto Juliana entra nel Reich, Joe va a Berlino e Frank si unisce alla resistenza. Quindi i tre sono molto lontani.
Joe fa i conti con il suo passato e con il segreto della propria nascita, conosce il padre e resta per tutta la stagione a Berlino, anche se il suo personaggio rimane molto passivo, non reagisce non fa nulla per cambiare le cose. In questi episodi il suo ruolo cambia e diventa secondario, nella prima stagione era più presente ed era sempre indeciso tra il dovere verso il Reich e il senso di fare la cosa giusta.
Juliana gli aveva creduto e aveva fiducia in lui.
Frank non aveva un ruolo consistente nella prima stagione invece in questa ha trovato il suo spazio con la resistenza per combattere i giapponesi.
Vediamo come John Smith in un flashback indossi la divisa americana e capiamo che probabilmente ha cambiato bandiera, non perché appoggia l'ideologia nazista, ma forse per convenienza, anche se rimane uno dei personaggi meglio costruiti della serie e in questo ha sicuramente contribuito l'interpretazione di Rufus Sewell.
Avrà molti problemi da fronteggiare il primo di tutto e che lo riguarda personalmente,come il nascondere la malattia del figlio Thomas.
Tagomi viaggia e arriva in un nuovo mondo, anche se non sappiamo come ci riesca, e lì c'è di nuovo Juliana, sposata con suo figlio e lei mantiene anche lì, la propria idea di salvezza, di libertà nonostante tutto gli schieramenti.
La narrazione di questa stagione è più lenta e meno coinvolgente della prima, dando sempre maggiore spazio tra la realtà e la fantascienza facendoci viaggiare in un'altra dimensione.
Sto continuando la visione della terza stagione e da pochi giorni è disponibile anche la quarta che sarà l'ultima.
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