oggi vorrei parlare con voi di un argomento alquanto delicato e sempre caro agli autori e alle case editrici, la valutazione dei libri.
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Sappiamo che il range di rating va da uno a cinque e il voto finale varia molto e bisogna considerare vari fattori, oltre ad una valutazione oggettiva sullo stile, sulla costruzione dei personaggi, sull'ambientazione bisogna considerare anche la componente soggettiva.
Negli ultimi anni non sono molto elastica con i voti, quando avevo vent'anni ero forse meno esperta di adesso e mi facevo sicuramente trasportare dalle emozioni, ora non più.
Nelle mie valutazioni valuto molti elementi e cerco di essere quanto più obbiettiva possibile.
A quanti libri possiamo dare 5/5?
Credo che attualmente sia molto difficile dare ad un contemporaneo 5/5 solo considerando l'aspetto tecnico/oggettivo, nel passato troviamo dei classici stupendi ma oggi io non riesco a dare questa valutazione arrivo al 4,5/5 ma non di più.
E mi sono chiesta il perché non riesco a dare un rating alto a libri di autori contemporanei, sicuramente è un mio limite.
Per i classici la questione invece è diversa, dopo duecento anni se ancora ci fanno emozionare e le trame sono quante più originali possibili, allora è giusto dare questa valutazione.
I mezzi voti salvano molti bookblogger.
Sì i mezzi voti sono quelli che salvano molte volte chi fa la recensione, perché alcuni libri sono in bilico tra un voto e l'altro e avere lo spiraglio di questa valutazione a metà è una sicurezza. Inoltre riesce anche ad essere un voto più onesto.
Alcuni libri sono talmente brutti che meriterebbero meno di 1/5.
Su questo punto credo che meno di 1/5 non si possa dare ad un libro, dietro la scrittura del 99% dei libri c'è un lavoro immenso e molto duro e quindi meno di così non si può dare.
Il 3/5 è un voto positivo o negativo?
Direi che per me è un voto in bilico, in alcuni casi assegno 3/5 ad un libro che nonostante tutto è più che sufficiente, mentre in altri casi lo considero negativo perché magari il libro poteva essere migliore invece si è fermato a questa valutazione.
Devo dire che per assegnare un rating quanto più onesto possibile, dobbiamo considerare vari elementi oggettivi:
-lo stile
-la coerenza dei personaggi
-l'ambientazione se credibile
-elementi oggettivi del tempo: se un romanzo viene ambientato nell'Ottocento non ci può essere il personal computer
-i dialoghi se sono artificiosi
-punteggiatura e tempi verbali
-costruzione della trama
- il finale
Oltre a questo rimangono gli aspetti soggettivi:
-l'emozione
-l'empatia dei personaggi
-il giudizio generale sul libro
Se uniamo tutti questi punti esce il nostro rating, da considerare anche il fatto che comunque la valutazione è assolutamente personale quindi se un libro non piace non bisogna prendersela più di tanto.
Lo dico per gli autori e per le case editrici.
E voi come valutate un libro?
Utilizzate i mezzi voti?
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