oggi torno a parlarvi di serie tv e in particolare di Vikings.
Alcuni anni fa avevo guardato su Rai Premium, la prima e la seconda stagione, poi per un cambio di programmazione non ero più riuscita a recuperare gli altri episodi.
Devo dire che la serie mi aveva incuriosita e mi era dispiaciuto non riuscire a vedere le altre stagioni.
Poco tempo fa, sono riuscita a vedere le puntate che mi mancavano, anche se la mia visione è terminata alla fine della quarta stagione.
A breve uscirà la sesta che dovrebbe concludere l'intera saga.
Molte volte mi sono chiesta se valesse la pena continuare la visione o meno, ma dopo una quarantina di episodi la mia determinazione nel finire le varie puntate è venuta meno.
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La storia è incentrata sulla figura di un giovane fattore e pescatore vichingo, Ragnar, animato da una voglia irrefrenabile di arricchirsi ed è sempre alla ricerca di terre ancora da saccheggiare e da distruggere.
All'inizio conoscere questo popolo mi ha affascinato, i norreni erano dei guerrieri senza scrupoli provenienti dalla Scandinavia, dalla Danimarca e dalla Germania settentrionale che cercarono di depredare qualsiasi paese che incontrarono nel loro cammino, in Europa, in Francia, in Irlanda in Islanda, in Russi. Furono anche i primi ad arrivare in Nordamerica, molto prima della vera e propria scoperta dell'America avvenuta molti secoli dopo.
I vichinghi erano un popolo molto abile nel combattere e nella navigazione, non avevano paura di niente, perfino le donne era in prima linea nelle battaglie.
Nel corso della serie, vediamo quale sia la cruda realtà, i vichinghi non avevano nessun valore, nemmeno la famiglia era importante per loro, l'unico loro scopo era sconfiggere i nemici e arricchirsi.
I legami famigliari, padre, figlio, marito e moglie non esistono, tutti potevano tradire tutti e fare una brutta fine.
L'amicizia contava solo a parole, ma poi di lealtà non ne ho vista più di tanta.
La storia di Ragnar e di tutti gli altri personaggi è certamente romanzata, anche se credo che in fondo i vichinghi non fossero così diversi da come sono stati descritti.
Perché non continuare a vedere le altre stagioni?
La risposta è semplice ed è che la serie stava diventando troppo noiosa e l'interesse continuava a scendere, portando lo spettatore ad averne abbastanza di tutti questi intrighi, sotterfugi e violenza.
Insomma per me era arrivato il momento di guardare qualcos'altro.
La storia d'amore che aveva aperto un piccolo spiraglio nel mio cuore, è stata quella tra Rollo e Gisla, lui fratello vichingo di Ragnar e lei principessa francese, altezzosa e viziata.
Ecco qui vediamo come due culture differenti si incontrano per unirsi e cercare di andare d'accordo, anche se le difficoltà per loro due sono tante e soprattutto da parte di Gisla.
Dal mio punto di vista gli attori non sono riusciti a creare la giusta complicità che fa credere ai spettatori che i due abbiano un legame sentimentale, peccato perché tifavo per il loro amore.
Ma i vichinghi sono imprevedibili soprattutto in amore.
La ricostruzione storica è eccellente, i costumi, le imbarcazioni tutto ci porta indietro nel tempo nel IX secolo e in un mondo così totalmente diverso dal nostro.
Io vi consiglio di iniziare a vedere questa serie perché sicuramente merita, però se ad un certo punto vi stanca allora passate a qualcos'altro come ho fatto io.
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