oggi parliamo ancora una volta di serie tv, ormai mi sto appassionando anche nel raccontarvi quelle che vedo e ad esprimere, come sempre, la mia personale e sincera opinione.
In particolare oggi parliamo de "L'alienista", una delle serie più convincenti e appassionanti che ho visto negli ultimi anni.
Questa serie tv è tratta dall'omonimo libro di Caleb Carr edito da Newton Compton editore, questa è l'unica versione che riuscirete a trovate, il libro era già stata pubblicato nella collana Oscar Mondadori ma non è di facile reperibilità . Forse lo potrete trovare usato, oppure a qualche mercatino.
Devo fare un mea culpa prima di iniziare, perché non sono riuscita a leggere questo libro. Come vedrete nella foto sotto, ho acquistato un'edizione con i caratteri troppi piccoli e quindi dopo averci provato ho deciso di abbandonare la lettura e guardare direttamente la serie tv.
Partiamo dal fatto che adoro i film ambientati nell'Ottocento e in più qui siamo di fronte ad un thriller avvincente, appassionante e coinvolgente. Come vedrete questa storia mi ha completamente conquistata.
La serie è composta da 10 episodi di 40-45 minuti circa e la visione è così interessante che sono riuscita ad estraniarmi dalla realtà e a vivere appieno la storia.
Siamo nel 1896 a New York, in pieno inverno, l'ambientazione suscita subito nel telespettatore una sensazione di freddo, di paura ma anche di curiosità . Molte scene si svolgono di notte e in quartiere popolari.
Questa serie ha il pregio di parlare di una professione che all'epoca non era ben vista, quella dell'alienista e dello studio delle malattie mentali, oggi comunemente lo chiameremo psichiatra. In realtà , qui mi possono venire in aiuto alcuni classici che ho letto in passato, la medicina "non tradizionale" non era considerata. Metodi non convenzionali o sperimentali venivano visti come un qualcosa di cui non ci si poteva fidare, infatti il protagonista viene considerato dai più, un ciarlatano.
I personaggi sono delineati in maniera dettagliata e andiamo a scoprire la loro storia, il loro passato, i loro difetti e i loro pregi mano a mano che la storia continua.
La serie tv verte sullo scoprire chi sia il killer che sta uccidendo dei bambini immigrati nella città di New York, il commissario Theodore Roosvelt chiede l'aiuto dell'amico di università Laszlo.
I personaggi principali sono: Laszlo Kreizler, John Moore e Sarah Howard.
Per la società dell'epoca questa "squadra" viene discriminata per alcuni difetti, Laszlo per la sua professione, John per la sua condotta e Sarah in quanto donna, a loro si aggiungono due sergenti della polizia, che però sono ebrei.
La discriminazione è alla base della società di quel periodo, pregiudizi religiosi, di razza, di sesso, di opinioni politiche ecc., ne vediamo di tutti i colori. Ma non ci possiamo stupire perché ancora oggi, le persone non sono più di tanto cambiate e hanno ancora molta strada da fare per accettare le diversità degli altri.
Laszlo Kreizler è l'alienista, che cerca di capire cosa si muova nella mente di una persona che commette dei delitti, cosa lo spinga a farlo, quali meccanismi si innescano.
John Moore è un illustratore ricco e di bell'aspetto, dopo un fidanzamento andato a finire male passa le sue serate in un bordello. Vive con la nonna, ha anche lui una storia personale particolare ma dimostra soprattutto nella prima parte di essere un po' codardo.
Sara Howard è la prima impiegata donna del dipartimento di polizia di New York. Viene discriminato con le solite battute sessiste dagli altri colleghi e non viene presa sul serio. E' una donna indipendente, sicura di sè e molto coraggiosa, vuole far sentire la propria voce. All'epoca sposarsi era l'unica aspirazione di una donna, essere single equivaleva a non essere normale. Inoltre, lei è ambiziosa e vuole diventare la prima detective donna della storia.
Per me, vale la pena vedere questa serie perché nonostante sia anche a volte molta cruda e spiazzante, la tensione e la curiosità rimane alta per tutti gli episodi anzi, secondo me, cresce andando avanti.
Un po' di romance c'è ma è solamente marginale rispetto all'indagine ma qui ci sta bene anche quello, anzi ci sta proprio bene.
Questa serie tv mi ha emozionata, mi ha appassionato e fatto vivere per poche ore in un'epoca lontana ma molto vicina a noi per molti aspetti. La ricostruzione storica è veramente perfetta.
Io la super consiglio e aspetto con ansia la seconda stagione, che stanno girando in questi mesi e che avrà il titolo di "The Angel of Darkness", come il secondo libro di Caleb Carr.
Ora vi lascio, ma fatemi sapere se avete visto "L'alienista" e cosa ne pensate.
A presto
dal mio profilo Instagram |
Questa serie tv è tratta dall'omonimo libro di Caleb Carr edito da Newton Compton editore, questa è l'unica versione che riuscirete a trovate, il libro era già stata pubblicato nella collana Oscar Mondadori ma non è di facile reperibilità . Forse lo potrete trovare usato, oppure a qualche mercatino.
Devo fare un mea culpa prima di iniziare, perché non sono riuscita a leggere questo libro. Come vedrete nella foto sotto, ho acquistato un'edizione con i caratteri troppi piccoli e quindi dopo averci provato ho deciso di abbandonare la lettura e guardare direttamente la serie tv.
Partiamo dal fatto che adoro i film ambientati nell'Ottocento e in più qui siamo di fronte ad un thriller avvincente, appassionante e coinvolgente. Come vedrete questa storia mi ha completamente conquistata.
foto dell'edizione della Newton Compton editori |
Siamo nel 1896 a New York, in pieno inverno, l'ambientazione suscita subito nel telespettatore una sensazione di freddo, di paura ma anche di curiosità . Molte scene si svolgono di notte e in quartiere popolari.
Questa serie ha il pregio di parlare di una professione che all'epoca non era ben vista, quella dell'alienista e dello studio delle malattie mentali, oggi comunemente lo chiameremo psichiatra. In realtà , qui mi possono venire in aiuto alcuni classici che ho letto in passato, la medicina "non tradizionale" non era considerata. Metodi non convenzionali o sperimentali venivano visti come un qualcosa di cui non ci si poteva fidare, infatti il protagonista viene considerato dai più, un ciarlatano.
I personaggi sono delineati in maniera dettagliata e andiamo a scoprire la loro storia, il loro passato, i loro difetti e i loro pregi mano a mano che la storia continua.
La serie tv verte sullo scoprire chi sia il killer che sta uccidendo dei bambini immigrati nella città di New York, il commissario Theodore Roosvelt chiede l'aiuto dell'amico di università Laszlo.
I personaggi principali sono: Laszlo Kreizler, John Moore e Sarah Howard.
Per la società dell'epoca questa "squadra" viene discriminata per alcuni difetti, Laszlo per la sua professione, John per la sua condotta e Sarah in quanto donna, a loro si aggiungono due sergenti della polizia, che però sono ebrei.
La discriminazione è alla base della società di quel periodo, pregiudizi religiosi, di razza, di sesso, di opinioni politiche ecc., ne vediamo di tutti i colori. Ma non ci possiamo stupire perché ancora oggi, le persone non sono più di tanto cambiate e hanno ancora molta strada da fare per accettare le diversità degli altri.
Laszlo Kreizler è l'alienista, che cerca di capire cosa si muova nella mente di una persona che commette dei delitti, cosa lo spinga a farlo, quali meccanismi si innescano.
John Moore è un illustratore ricco e di bell'aspetto, dopo un fidanzamento andato a finire male passa le sue serate in un bordello. Vive con la nonna, ha anche lui una storia personale particolare ma dimostra soprattutto nella prima parte di essere un po' codardo.
Sara Howard è la prima impiegata donna del dipartimento di polizia di New York. Viene discriminato con le solite battute sessiste dagli altri colleghi e non viene presa sul serio. E' una donna indipendente, sicura di sè e molto coraggiosa, vuole far sentire la propria voce. All'epoca sposarsi era l'unica aspirazione di una donna, essere single equivaleva a non essere normale. Inoltre, lei è ambiziosa e vuole diventare la prima detective donna della storia.
Per me, vale la pena vedere questa serie perché nonostante sia anche a volte molta cruda e spiazzante, la tensione e la curiosità rimane alta per tutti gli episodi anzi, secondo me, cresce andando avanti.
Un po' di romance c'è ma è solamente marginale rispetto all'indagine ma qui ci sta bene anche quello, anzi ci sta proprio bene.
Questa serie tv mi ha emozionata, mi ha appassionato e fatto vivere per poche ore in un'epoca lontana ma molto vicina a noi per molti aspetti. La ricostruzione storica è veramente perfetta.
Io la super consiglio e aspetto con ansia la seconda stagione, che stanno girando in questi mesi e che avrà il titolo di "The Angel of Darkness", come il secondo libro di Caleb Carr.
Ora vi lascio, ma fatemi sapere se avete visto "L'alienista" e cosa ne pensate.
A presto
Alice
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