Molte volte nelle mie recensioni utilizzo una parola: empatia, ma cosa significa veramente?
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Se andiamo a sbirciare online su qualsiasi dizionario, io ho preso d'esempio il sito della Zanichelli, troviamo questi due risultati:
-(filos) coinvolgimento emotivo nell'opera d'arte
-(psicol) capacità di immedesimarsi nelle condizioni di un altro e condividere pensieri ed emozioni./ Capacità o condizione di profonda intesa con qualcuno.
E' esattamente questo quello che un autore dovrebbe riuscire a fare, è creare una storia e dei personaggi che suscitano un 'empatia con il lettore.
E mi sono chiesta, con quanti libri si crea davvero questo legame?
La mia risposta è stata con pochi, purtroppo!
Il lettore non dovrebbe essere immerso nella storia, dimenticare impegni, problemi, bollette da pagare ed essere totalmente rapito da quello che sta leggendo?
A voi capita?
Quello che vorrei io è viaggiare nel tempo, in luoghi e tempi in cui non potrò mai andare e provare ciò che gli stessi personaggi provano e credere nella storia, farmi coinvolgere nella vicenda anche se è tutto una finzione.
Questo è sicuramente compito dello scrittore, che deve essere così bravo da creare un mondo talmente reale e vero che tutto il resto venga messo da parte.
L'empatia aumenta se i personaggi affrontano dei problemi complessi e in un certo senso il lettore si potrebbe rispettare e provare maggiore trasporto e affezionarsi alla storia, ma alcune volte troppe complicazioni non vanno bene perché potrebbero risultare inverosimili.
Ecco perché, quando viene costruito un personaggio è importante fare in modo, che non sia solo un nome su un pezzo di carta, ma risulti vivo, con un 'anima e per questo si possa creare un legame con il lettore.
I momenti di difficoltà o un difetto fisico del personaggio, possono suscitare nel lettore dei sentimenti di compassione, o di sdegno e questo sicuramente porta ad un momento di forte riflessione personale.
Se ci pensate bene quante volte diciamo che il testo manca di empatia? Che i personaggi, sono freddi, scostanti e non verosimili?
Secondo me, è proprio questo uno dei punti importanti per cui uno scrittore si differenzia da un "aspirante" tale, perché è in grado di fare quel salto di qualità che gli ha permesso di arrivare al cuore della gente.
In fondo un lettore si farà sempre guidare dal suo istinto, dalle emozioni che la storia gli suscita.
E voi cosa pensate?
Quali sono stati i libri che vi hanno suscitato maggiore empatia?
Io ve ne cito due:
Il castello blu di Lucy Maud Montgomery edito dalla Jo March
Il club del libro e delle bucce di patate di Guesney di Mary Ann Shaffer e Annie Barrows edito da astoria editore.
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