oggi vi propongo una nuova recensione, parliamo del libro"La storia di una bottega" di Amy Levy, autrice inglese vissuta nell'ottocento.
La storia di una bottega è un romanzo particolare, che mette al centro della storia le vicende di quattro sorelle, Fanny, Gertrude, Lucy e Phyllis.
Dopo la scomparsa del padre, le quattro donne scoprono di essere povere e per non separarsi decidono di aprire uno studio fotografico. In realtà la decisione di aprire un negozio non è propriamente condivisa da tutte, soprattutto Fanny la sorella maggiore, è contraria a questa proposta.
"Mi hanno chiarito la nostra situazione economica, Siamo davvero... davvero povere. Quando ogni cosa sarà sistemata, quando il mobilio sarà venduto. stima che resteranno circa cinquecento sterline, forse qualcosa in più, forse qualcosa in meno."
Trovare nuovi clienti non è di certo facile, come non lo è per la gente dell'epoca accettare che delle giovani donne diventino delle "imprenditrici" di se stesse.
I tempi della new woman non sono ancora maturi, ma Amy Levy in un certo modo introduce questa nuova figura femminile emancipata anche se conserva alcuni plot della tradizione vittoriana.
Le sorelle cercano di andare avanti con le loro forze anche se, conservano ancora l'idea di realizzare una famiglia e di trovare una persona da sposare.
"La tenacia del proposito delle Lorimer, sostenuto dall'aiuto e dal favore del signor Rossel alla fine riuscì a procurare loro una rispettosa considerazione da parte dei pochi amici e parenti che avevano, un qualche diritto di interessarsi ai loro affari."
In questo Amy Levy costruisce una storia innovativa che però continua sul filone della letteratura per ragazze, infatti il libro era destinato ad un giovane pubblico femminile, quindi i temi dell'amore e del corteggiamento rimangono centrali nella storia.
Le quattro sorelle sono unite da un legame forte e il loro rapporto è anche sincero, si aiutano tra di loro, anche se alcune volte le loro scelte non vengono condivise.
Gertrude è certamente uno dei personaggi più interessanti, è la sorella più intraprendente, giovane anche se non bella e si fa notare soprattutto per la sua forte personalità , per il suo carisma e la sua eleganza.
Fanny è la sorella maggiore, a trent'anni è ancora single, il suo grande amore l'ha lasciata perché era povero. La donna non è mai riuscita a superare la cosa e a trovare un'altra persona come lui.
E' sicuramente la più tradizionale delle sorelle, legata ancora molto alle convenzioni dell'epoca vittoriana.
Lucy, è una giovane di vent'anni, bella, esile ed è la più corteggiata tra le sorelle.
Infine la più giovane Phyllis, la sorella che più di tutte ha bisogno di un esempio da seguire e di una guida dato che è ancora giovanissima.
Purtroppo la società in cui vivono le Lorimer, non è di certo esente dai pregiudizi nei loro confronti, soprattutto dovuti all'attività che esercitano e al contatto con i clienti maschi. Ma una cosa molto positiva che ho notato di questo quattro donne, è che insieme sono riuscite a superare tutto e ad costruirsi la loro vita, da sole senza l'aiuto di un uomo.
E' a suo modo un libro rivoluzionario per l'epoca in cui è stato pubblicato, l'autrice ha fatto un gran lavoro nella costruzione delle sue eroine, ha cercato di portare nuovi temi e sicuramente è riuscita a raccontarci una storia di indipendenza femminile, di speranza, di lealtà e anche d'amore.
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Trama:
Nella Londra di fine Ottocento, le giovani sorelle Lorimer perdono improvvisamente il padre e finiscono sul lastrico.
Rifiutandosi di accettare un destino che le vedrebbe divise tra i vari familiari che si sono offerti di dar loro protezione, scelgono di restare insieme e di sopravvivere con e proprie forze. La preziosa eredità che hanno ricevuto non è una somma di denaro, bensì la capacità di esercitare l'arte della fotografia: così fra lo sgomento dei parenti, le giovani si trasferiscono nell'affollata e viva Baker Street, nel centro di Londra, dove aprono una bottega.
Presto bersaglio di maldicenze dovute alle frequentazioni maschili dettate dalla loro professione, lacerate dai dubbi, sballottate dai colpi della fortuna, eppure appassionate e tenaci, Gertrude, Lucy, Phyllis e Fanny cercano di conquistarsi uno spazio nella società e di difendere con le unghie un'indipendenza ancora per nulla scontata nella tarda età vittoriana.
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