Cari booklovers,
oggi vi propongo la recensione dell'ultimo libro di Francesco Carofiglio "Il maestro" uscito un mesetto fa per Piemme.
Ecco cosa ne penso!
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Corrado Lazzari è stato il più grande attore del Novecento. Il volto della tragedia shakespeariana, l'interprete sofisticato e potente, acclamato dalle platee di tutto il mondo, è oggi un uomo solo. La fama, il successo, gli amici, tutto perduto.
Le giornate si inseguono, uguali, in un appartamento di un palazzo abbandonato nel centro di Roma. Corrado riordina l'archivio di una vita intera, giornali, fotografie, copioni, mescolando la fragilità del presente ai ricordi del passato: gli anni all'Accademia di Arte Drammatica, le tournée in giro per il mondo e il grande amore perduto per Francesca. Sembra che tutto debba continuare così, identico a se stesso, fino alla fine.
Poi un giorno arriva lei, e tutto cambia. Alessandra è giovane, poco più di vent'anni, e studia lettere con indirizzo teatrale, così dice al Maestro presentandosi. Timida e impacciata, cerca di entrare nella vita di Lazzari. L'iniziale ritrosia dell'uomo viene spazzata via dall'ansia di sapere della giovinezza. E attraverso le parole del teatro, quelle che hanno riempito la sua essenza, Corrado forse scoprirà , insieme con quella ragazza, il modo di accettare la propria caduta e di rendersi immortale nello stesso, perfetto istante. Francesco Carofiglio ancora una volta dischiude una realtà intima e universale, in cui l'esistenza assume un significato autentico solo nella condivisione dell'attimo, e nel legame con l'altro. Anche il più impensabile.
Le giornate si inseguono, uguali, in un appartamento di un palazzo abbandonato nel centro di Roma. Corrado riordina l'archivio di una vita intera, giornali, fotografie, copioni, mescolando la fragilità del presente ai ricordi del passato: gli anni all'Accademia di Arte Drammatica, le tournée in giro per il mondo e il grande amore perduto per Francesca. Sembra che tutto debba continuare così, identico a se stesso, fino alla fine.
Poi un giorno arriva lei, e tutto cambia. Alessandra è giovane, poco più di vent'anni, e studia lettere con indirizzo teatrale, così dice al Maestro presentandosi. Timida e impacciata, cerca di entrare nella vita di Lazzari. L'iniziale ritrosia dell'uomo viene spazzata via dall'ansia di sapere della giovinezza. E attraverso le parole del teatro, quelle che hanno riempito la sua essenza, Corrado forse scoprirà , insieme con quella ragazza, il modo di accettare la propria caduta e di rendersi immortale nello stesso, perfetto istante. Francesco Carofiglio ancora una volta dischiude una realtà intima e universale, in cui l'esistenza assume un significato autentico solo nella condivisione dell'attimo, e nel legame con l'altro. Anche il più impensabile.
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Recensione:
Corrado Lazzari è il protagonista di questa libro molto
particolare, è un uomo anziano che vive da solo in un palazzo, dove è l’unico
coinquilino.
Il sentimento che pervade l’intera lettura del romanzo è la
solitudine e la difficoltà di rimanere soli con se stessi.
Corrado è stato uno dei più grandi attori del Novecento,
questo lo capiamo perché la narrazione in terza persona ci riporta molti
episodi del passato dell’uomo, ci racconta i suoi viaggi, le persone che ha
incontrato, i lavori di cui ha fatto parte.
Il palazzo in cui vive l’uomo è al centro di Roma, una cittÃ
che non è più la stessa di tanti anni fa, che sta perdendo a poco a poco la
speranza e la vita.
Roma è diversa, ormai spenta e non illuminata più dai
splendori di una volta e dalla bellezza di cui Corrado ha solo un ricordo
lontano, una città che in passato l’ha emozionato e affascinato.
Corrado è un uomo schivo, riservato e anche un po’ burbero
non lascia avvicinare nessuno, solo una ragazza gli porta da mangiare , è
Alessandra una giovane che studia lettere alla Sapienza.
L’uomo si vuole isolare e lasciare tutti fuori dalla casa in
cui vive, come se si volesse allontanare da un mondo che non sente più suo, di
cui non fa più parte.
Un giorno Alessandra prova a chiedere aiuto a Corrado per il
suo percorso di studi, ma l’uomo inizialmente non vuole aiutarla, ma poi tutto
cambia e i due iniziano a parlare. Corrado inizia ad essere “Il maestro” del
titolo, a spiegare e ad insegnare quello che sa e quello che ha fatto per una
vita.
Quello che notiamo è un forte contrasto tra il passato glorioso,
pieno di successo, di soddisfazioni, pieno di amore, di viaggi e un presente di
solitudine e di tristezza, dove regnano solamente la malinconia e dove ogni
gesto diventa abitudinario.
Con Alessandra ritrova il piacere di parlare con qualcuno,
di non essere più solo e la ragazza gli confessa le sue paure, i suoi momenti
difficili e come se il maestro fosse una sorta di padre, di zio che la
consiglia.
Lo stile di Carofiglio è molto scorrevole, il romanzo si
legge velocemente e la narrazione è quasi teatrale, frammentata, con periodi molto brevi.
Il filo conduttore dell’intera storia è l’opera “Amleto” di William
Shakespeare, che viene citata in più pagine e che è molto cara ai due
protagonisti.
Un romanzo che è pieno di malinconia, di tristezza e di
rimpianti, un uomo che è rimasto solo,
nonostante il gran talento, il successo, gli amici.
Un libro che ti fa pensare, che ci insegna a non dare nulla
per scontato, a dare il giusto valore e importanza alle persone che ci stanno
accanto.
The Good
Lo stile dell'autore quasi teatrale
Il messaggio che l'autore vuole dare
The Bad
Non è una storia che arriva subito al lettore
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Avete letto dei libri dove vengono citate delle opere di William Shakespeare?
Se si, quali?
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