Cari lettori,
oggi ritorno con una nuova recensione e il libro in questione è “Ci vediamo un giorno di questi” di Federica Bosco, una delle mie autrici italiane preferite.
Un romanzo che è riuscito ad emozionarmi, anche se è lontano dal genere che l’ha resa famosa, quello della chick lit.
Ecco cosa ne penso, ma prima di iniziare ringrazio la Garzanti per avermi inviato una copia omaggio.
Trama:
A volte per far nascere un’amicizia senza fine basta un biscotto condiviso nel cortile della scuola. Così è stato per Ludovica e Caterina, che da quel giorno sono diventate come sorelle. Sorelle che non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Caterina è un vulcano di energia, non conosce cosa sia la paura. Per Ludovica la paura è una parola tatuata a fuoco nella sua vita e sul suo cuore. Nessuno spazio per il rischio, solo scelte sempre uguali. Anno dopo anno, mentre Caterina trascina Ludovica alle feste, lei cerca di introdurre un po’ di responsabilità nei giorni dell’amica dominati dal caos. Un’equazione perfetta. Un’unione senza ombre dall’infanzia alla maturità, attraverso l’adolescenza, fino a giungere a quel punto della vita in cui Ludovica si rende conto che la sua vita è impacchettata e precisa come un trolley della Ryanair, per evitare sorprese al check-in, un muro costruito meticolosamente che la protegge dagli urti della vita: lavoro in banca, fidanzato storico, niente figli, nel tentativo di arginare le onde. Eppure non esiste un muro così alto da proteggerci dalle curve del destino. Dalla vita che a volte fortifica, distrugge, cambia. E, inaspettatamente, travolge. Dopo un’esistenza passata da Ludovica a vivere della luce emanata dalla vitalità di Caterina, ora è quest’ultima che ha bisogno di lei. Ora è Caterina a chiederle il regalo più grande. Quello di slacciare le funi che saldano la barca al porto e lasciarsi andare al mare aperto, dove tutto è pericoloso, inatteso, imprevisto. Ma inevitabilmente sorprendente.
***
Recensione:Il nuovo libro di Federica Bosco parla di amicizia, di un legame che nonostante tutto cambia, cresce ma che non si spezza mai.
Questo è un romanzo molto diverso rispetto ai precedenti di Federica Bosco, eravamo abituati a leggere storie di donne alle prese con disavventure amorose, ora troviamo un testo più maturo che affronta la forte amicizia tra due donne, Cate e Ludo.
Cate, è l’anima della festa, una ragazza molto bella, socievole ma anche ribelle che ha voglia di prendersi la sua libertà e la sua indipendenza.
Ludo, invece, è la classica “brava ragazza”, studiosa, seria, affidabile che fa sempre la cosa giusta ma che in realtà, ha paura di affrontare i cambiamenti e si accontenta di quello che sta vivendo senza tentare di migliorare la propria vita.
Cate e Ludo si conoscono dai tempi della scuola, per Ludo, Cate, è la prima persona che le rivolge la parola, non per avere un aiuto in un compito o per insultarla, ma solo perché aveva voglia di parlare con lei.
E così diventano amiche, un appoggio sicuro l’una per l’altra e piano, piano il loro rapporto matura, cresce cambia e si evolve.
Nonostante i pregiudizi della famiglia di Ludo nei confronti di Cate, le due donne rimangono unite e quello che le lega è sicuramente la fiducia e la lealtà reciproca.
Il libro scorre veloce , gli anni passano e si ritrovano a essere delle donne e la loro amicizia resiste nonostante dei periodi difficili e di tensione.
Dopo una forte litigata Cate decide di partire per l’Australia da sola, ma al suo ritorno Ludo scopre che l’amica è incinta, solo che il padre non è venuto in Italia con lei.
La nascita di Gabriel sconvolgerà sia la vita della ragazza che quella dell’amica, che ne diventa non sono una zia ,ma qualcosa di più, una sorta di seconda madre.
Ma se Cate da una parte cerca di crescere suo figlio da sola, la vita sentimentale di Ludo non è un gran che e qui ho visto un piccolo spiraglio di chick lit nella figura di Paolo, il fidanzato di Ludo.
Paolo è un uomo inetto, triste, solitario, ordinario ma soprattutto un bugiardo, una persona che non merita una donna come Ludo, intelligente, leale e giusta.
Ma Ludo non riesce a lasciarlo, lo sa che in fondo lui non è la persona giusta, che lui non è l’amore che lei sognava da bambina, che ogni donna sogna, Paolo è solo un’àncora sicura dalla quale Ludo non riesce a staccarsi perché ha paura di annegare.
La vita ci insegna che a volte ci può essere una seconda possibilità per essere felici basta coglierla al volo, ma c’è anche il rovescio della medaglia non sempre le cose vanno come speriamo e alcune volte la realtà è molto dura da affrontare.
Lo stile di Federica Bosco è inconfondibile, molto curato, attento, scorrevole e appassionante ma in questo libro ho trovato che in alcuni punti la storia rimanga statica, ferma sempre sugli stessi concetti. Il romanzo quindi sembrava un po’ stagnato, mentre in altre parti correva via veloce, forse troppo.
Questo libro, secondo me, non è allo stesso livello dei primi che l’autrice ha pubblicato, la preferisco quando racconta delle storie chick lit, ma devo ammettere che alla fine quello che lei scrive mi lascia sempre qualcosa e mi fa emozionare.
The Good
Lo stile dell’autrice
L’emozione che lascia quando si finisce il libro
The Bad
In alcuni punti la storia risulta piatta, in altri scorre via veloce forse troppo
Recommend to
Gli altri libri di Federica Bosco
Let's discuss
Avete letto altri libri dove si racconta l’amicizia tra due donne?
-Se vi piacciono i miei post e vi va di sostenermi, unitevi ai miei lettori fissi con Google Friend Connect basta un click!
Se invece, volete ricevere via mail tutti i nuovi articoli del blog lasciate la vostra mail nell'apposito spazio.
Grazie!
Alice
Nessun commento
Posta un commento