Cari lettori, ancora una volta sono a parlarvi di Brunella Giovannini e dei suoi romanzi.
Ad ottobre 2015 avevo recensito “Un volo di farfalle” dove si raccontava con grande sensibilità e attenzione il fenomeno dell’immigrazione ai giorni nostri. (per leggere la recensione completa cliccate qui).
Trama:
Tra le crepe di Villa Aurelia, aperte dal sisma emiliano nel 2012, si annidano segreti sepolti indisturbati da quattro secoli. Diana, che ha trovato dei documenti nel doppio fondo di un baule, scopre di essere direttamente legata a quei segreti e che le avversità che negli anni hanno funestato lei e la sua famiglia, forse sono imputabili a un maleficio che si trascina nel tempo. Dopo un attentato in cui perde la vita anche il marito e in seguito a minacce, viene costretta a trasferirsi insieme ai suoi figli, in un luogo dell'Alto Adige, sotto protezione. Il dolore e la lontananza forzata dai propri cari, mettono a dura prova il suo temperamento ma l'affetto ricevuto da due anziani vicini di casa, riesce a mitigare le difficoltà quotidiane. Solo nel momento in cui potrà tornare nel paese natio, scoprirà che anche il luogo tra i monti dove ha vissuto negli ultimi anni, è strettamente legato al passato... .
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Recensione:
Questo libro racchiude in se varie storie che intrecciano il presente e il passato,
dove ci viene raccontato il dolore, la sofferenza, la solitudine ma anche la forza di voler ricominciare a vivere.
Vari sono gli argomenti di cui l’autrice ci vuole parlare,
la malavita, il terremoto dell’Emilia, la lontananza dai propri cari e i
segreti legati a Villa Aurelia da cui prende il titolo il romanzo.
La protagonista è Diana, madre di due bambini che ha perso
da poco il marito e che ha dovuto rifugiarsi in un paesino dell’Alto Adige per
salvaguardare la propria vita e quella dei suoi figli.
Dopo quello che è accaduto al marito, ci potrebbero essere
delle ripercussioni anche su Diana ecco perché la polizia l’ha trasferita in un
luogo sicuro.
La donna deve avere una grande forza nel ricominciare da sola
e lontana dai propri cari, in un luogo dove non conosce nessuno, dove non può comunicare con i suoi parenti e dal quale non si può spostare per andarli a trovare. Riesce comunque a scrivere delle lettere alla madre e questo
è sicuramente una cosa che le porta un po’ di conforto.
Tra le righe capiamo quanto Diana soffra per la lontananza
dei suoi affetti e quanto li voglia riabbracciare,la protagonista tuttavia
riesce a far amicizia con una coppia di anziani,che con il loro amore incondizionato
e disinteressato cercano di mettere a proprio agio la donna e i suoi figli.
Dalle lettere che Diana e la madre si scambiano, ad un certo
punto succede qualcosa di grave, il genitore è stato colpito dal terremoto che
ha distrutto la loro casa e qui si evince il forte senso di disperazione,
smarrimento e abbandono che provano queste persone che hanno perso tutto.
L’autrice racconta questa storia con un forte messaggio di
speranza, di coraggio e di solidarietà, come per indicarci che la vita può
andare avanti, che tutto è possibile anche quando crediamo non lo sia più.
Con questa storia Brunella
ci vuole raccontare, anche, quanto
sia difficile ricominciare quando si è perso tutto, di quanto la vita sia
imprevedibile, ma anche che ognuno di noi ha dentro di sé una forza che non
crediamo nemmeno di avere.
La lettura risulta essere molto
scorrevole e fluida e i vari intrecci che ha saputo creare l’autrice, hanno
reso interessante e avvincente la storia.
Tutti gli argomenti che vengono trattati nel romanzo, sono
stati descritti con la giusta sensibilità e delicatezza, non scadendo nel
melodrammatico ma avendo il tatto giusto nel raccontare il dolore che hanno
provato i vari personaggi.
Un mix di storie, di persone, di emozioni, di sentimenti e
soprattutto di buone speranze e di fiducia in un futuro migliore.
Un libro che consiglio a tutti perché è un romanzo che vi
farà riflettere, emozionare e pensare alla vita, alle persone, agli affetti,
alla solidarietà e anche vi farà rivalutare il valore della quotidianità, dei
piccoli gesti, delle persone che ci stanno accanto e in buona sostanza della vita stessa.
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