Cari lettori,
come state? Anche da voi oggi, c'è il sole ?
Come c'è di meglio di una domenica nel divano con una tazza di tè e un buon libro?
Vi propongo la recensione dell'antologia di Alessandra Corbetta "L'amore non ha via" edito dalla casa editrice Flower-ed.
Buona lettura!
L’amore non ha via è un’antologia poetica formata da trenta componimenti. In questo viaggio intorno al rapporto di coppia, Alessandra Corbetta indaga il sentimento amoroso, le idee e le opinioni comuni che appaiono più come percorsi imposti, convenzioni sociali che autentiche inclinazioni personali. In quest’opera di smantellamento, rimette tutto in gioco, offrendo una nuova pagina bianca in attesa del suo gentile rivolo di inchiostro.
Dati del libro:
Collana: Pegaso
Volume: 6
Formati: EPUB +MOBI
ISBN: 978-88-97815-71-6
Anno: 2016
Il libro può essere acquistato esclusivamente su Lulu e Amazon.
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ISBN: 978-88-97815-72-3
Prezzo: 10.00 €
Recensione
Quando inizio a leggere una raccolta di poesie mi sento sempre un
po’ smarrita, ma allo stesso tempo molto affascinata, perché devo confessare che
invidio chi riesce a scrivere delle
poesie, esprimere in così pochi versi un concetto alcune volte molto
complesso.
Quest’antologia, in particolare, mi ha fatto riflettere sul
significato dell’amore.
L’autrice con una nota introduttiva, ci spiega bene che cosa
racchiudono le sue poesie, lei ci parla delle varie forme che può assumere l’amore,
le difficoltà di credere in un amore eterno, quello che supera le convenzioni
sociali, l’amore condiviso tra più persone, ma anche quello perduto e il
rimpianto, la solitudine.
Ma l’amore cos’è?
Leggendo i vari
componimenti poetici ci accorgiamo, che
l’amore è tutt’altro che un sentimento difficile e impervio ma è una cosa
semplice, ma a volte, è il mondo attorno a noi a renderlo più complicato di quello che è.
Amare è facile?
In linea teorica noi tutti siamo in grado di amare, è da
poco passato il 14 febbraio, “la Festa degli Innnamorati” e io mi chiedo sempre, se solo a San Valentino ci si ricorda di amare l’altro, non dovrebbe essere
ogni giorno la festa dell’Amore? Perché ci deve essere un giorno dove ci si
ricorda di dover amare?
Perché si deve amare? Si deve amare per forza?
Io credo che noi tutti abbiamo un cuore in grado d’amare,
di dare amore, ma che poi questo sentimento a volte viene coperto da altro, e
leggendo queste poesie me ne sono resa conto.
Ve ne cito alcune che ho trovato particolarmente interessanti.
“Come neve”, in questa poesia troviamo il tema dell’abbandono dell’amore,
della facilità dell’innamorarsi, ma anche allo stesso tempo, la velocità con la
quale questo sentimento ci lascia, puro ma allo stesso tempo fragile.
“Terremoto”, racconta la paura di non riuscire a vivere l’amore,
la distruzione dell’amore che metaforicamente viene paragonato a due persone
sotto le macerie, che non sanno rialzarsi, che non sanno reagire alla fine di una
relazione e dove quello che gli rimane sono solo delle parole d’amore, che
saranno degli amari ricordi.
“Il tuo amore” l’ho trovata molto dolce, intensa, parla dell’innamoramento
quando non si vedevano altri occhi che non fossero quelli della persona amata,
quando non si sentiva altro che il suo nome, quando tutto era bellissimo,
perfetto e che nonostante tutto, anche se l’amore è finito ci rimane il ricordo
di quei momenti, resta vivo in noi.
La mia preferita è “Antropofagia”, la parola stessa lo dice,
qui l’amore viene paragonato a mangiare il cibo, anche carne umana dell’amato,ma
qui tutto è una grossa metafora per far capire al lettore lo strazio e la
sofferenza per un amore finito. Partiamo dai primi tempi della relazione, nei quali si sopportava ogni
cosa, poi quest'amore viene bruciato e consumato troppo in fretta, come appunto se
avessimo mangiato in maniera troppo veloce il cibo che poi ci è andato di traverso.Poi d’improvviso
tutto finisce, ma quello che mi ha colpito è stato il modo in cui l’autrice ha
reso l’idea della fine dell’amore, eccone alcuni versi.
“Ho mangiato un sacco di volte i tuoi occhi, le tue labbra erano pasto quotidiano, le tue mani le posate attente a guidare ogni boccone: poi mi hai sbranato di colpo il cuore, senza aver cura di sparecchiare la tavola. Ma io avevo già mangiato tutto, ti avevo già ingoiato e come il più buon cioccolato amaro resterai a vita in ciò che sono.”
Dal punto di vista della metrica, non ho trovato nelle varie
strofe delle rime, ma piuttosto delle
anafore, il ripetere nel verso successivo dell’intera parola che concludeva il
verso precedente ,come a voler ripetere ed enfatizzare l’importanza della scelta
di quel determinato vocabolo o espressione. Anche per voler dare e scandire un
ritmo ben deciso.
Quindi possiamo dire che l’autrice ha seguito uno schema di
versi sciolti liberi dalle rime
convenzionali,ho trovato alcune consonanze e molto enjambement che ho trovato
molto piacevoli da leggere.
Anche le strofe sono di lunghezza variabile, quindi possiamo
parlare anche qui di strofa libera, sia come metro variabile dei versi, che
come schema libero per le rime, che per la struttura stessa del componimento.
Tutte le poesie sono delle metafore per descrivere l’amore
nelle sue varie forme, lo stile dell’autrice è molto curato e vi è una ricerca dell’italiano, anche con termini non di uso quotidiano.
A mio avviso, è un’antologia molto interessante che dovrebbe
andare letta e riletta per capire ed anche per interpretare il significato delle
poesie, ho apprezzato molto Alessandra, il suo modo di descrivere l’amore e il suo stile molto attento ai
dettagli,alcune volte anche molto forte, molto marcato a sottolineare il
concetto che vuole esprimere.
Un testo che consiglio vivamente, una lettera interessante,
fresca, ricca di significati e molto attuale, in grado di descrivere le varie
sfaccettature dell’amore.
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