Fabio Galati
e Laura Montanari sono due giornalisti della “Repubblica” che in questo libro
raccontano delle storie vere che sono state pubblicate sui giornali ma
utilizzano il tipico linguaggio del monologo teatrale. Toccano qualsiasi argomento
per farci riflettere sulla realtà che ci circonda.
Titolo: Siete stati lì .Storie e vite
finite sui giornali
Autori: Fabio Galati e Laura Montanari.
Pagine: 64
Casa editrice:goWare editori
Prezzo ebook: 4,99
Sinossi:
Due
giornalisti che lavorano a “Repubblica” raccontano la fame che sbarca a Milano,
vite di naufraghi, di calciatori senza memoria, di coccodrilli al “New York
Times”, del pescatore di Hanoi che per mestiere raccoglie i corpi dei suicidi,
di Denise seppellita come Pablo, dello scrittore Saramago che ha lasciato senza
finale il suo ultimo personaggio.
Sono storie
prese dalla realtà, ma raccontate come non potevano finire su un giornale: in
forma di monologhi teatrali. Dagli esteri alla cronaca,dallo sport all’economia
fino alle previsioni del tempo, per ogni monologo una vita. Trasfigurata dalla
fantasia degli autori
Recensione:
Ringrazio la
sempre gentile goWare editori e Maria in particolare per l’invio della copia
del romanzo.
In questo
libro troviamo raccontate delle storie di cui avevamo letto l’articolo nei
giornali o sentito la notizia in televisione, magari non abbiamo dato la giusta
importanza ma che qui diventano temi da cui possiamo trarre delle riflessioni.
I racconti
sono veramente moltissimi e variano in base all’argomento c’è ne sono per tutti
i gusti, esteri, economia, sport, cronaca e cultura.
Il testo è
stato sviluppato in forma teatrale, frasi molto brevi che si ripetono per
enfatizzare le stesse parole e per sottolineare quel determinato aspetto. Infatti
questi racconti sono stati interpretati dagli allievi del Teatro Manzoni di
Calenzano (Firenze) diretti da Stefano Massini.
Uno stile che
coinvolge il lettore e che non lo fa annoiare ma che lo sprona a continuare la
lettura.
Vi faccio di
seguito un piccolo elenco dei vari capitoli.
-EBOLA
-IL
PESCATORE SUL FIUME ROSSO
-LA FAME A
MILANO
-LA FABBRICA
DEI COCCODRILLI DEL NYT
-KRAMER:L’AMNESIA
CHE CANCELLA LA COPPA DEL MONDO
-IL FINALE
DI DENISE
-LA DISTANZA
E LE SBARRE
-OLMO, UNA
ROTTA PER ITACA
-SARAMAGO E
IL RACCONTO INCOMPIUTO
-IL FILO DI
PETIT NEL CIELO
-LA TERRA
RUBATA
-REQUIEM PER
UN NAUFRAGIO
-IL VOTO CHE
MANCA A VINCERE
-CHE TEMPO FARA’
Di questi ne
commenterò solamente alcuni quelli che hanno colpito di più la mia attenzione.
EBOLA
(esteri)
Un argomento
attuale di cui abbiamo sentito parlare molto nei telegiornali, il pericolo
contagio ci spaventa a noi europei (non si può non ammetterlo ed è una malattia
che conosciamo poco o nulla.
Il contagio
è molto diffuso e si trasmette molto facilmente “Il virus sfrutta la pietà di
una carezza” e anche un solo abbraccio può favorire il contagio.
La paura è
quella che fa sobbalzare l’uomo che fa temere per sé e per la propria famiglia
ma barricarsi in casa sperando che il virus non arrivi a te non è sempre la
soluzione più corretta.
In Africa muoiono
oltre venti persone al giorno e non c’è modo di fermare l’epidemia, per
combattere questa malattia servono aiuti, guanti, acqua pulita,antibiotici e
siringe.
Il racconto
si conclude con un ancorato appello “Mandateci un vaccino,una ricerca, un
microscopio….un cerotto per questa epidemia che viene dalla parte del mondo in
cui non siete mai.”
LA FAME A
MILANO (economia)
Altro tema
importante e attuale è la crisi economica che porta molto persone ad essere
alla ricerca di un lavoro e in casi ormai all’ordine del giorno anche a
trovarsi in situazioni tali da soffrire la fame.
Così si
vende quello che hanno di prezioso, si va in agenzie interinali dove vanno
riempiti dei moduli e dove si chiede un qualsiasi impiego.
Il mondo del
lavoro è paragonato ad un campo di battaglia dove si combatte per sopravvivere,
una guerra non dichiarata che tenta di ucciderci ogni giorno.
KRAMER:L’AMNESIA
CHE CANCELLA LA COPPA DEL MONDO (sport)
Il 13 luglio
2014 questo giovane calciatore Cristopher Kramer partecipa alla finale di
calcio della coppa del mondo con la nazionale tedesca.
Doveva
essere una riserva, ma causa di un infortunio di un collega, quel giorno viene schierato lui ma il sogno di
una vita non se lo ricorderà più.
Una gomitata
di Garay sulla testa del giovane li causerà un amnesia e non si ricorderà nulla
di quel giorno.
La sua
partita dura 17 minuti e poi un vuoto che ha coinvolto solo quella notte.
Alcuni volte
aspettiamo per anni un momento e quando si realizza a volte lo perdiamo in un
attimo.
IL FINALE DI
DENISE (cronaca)
La storia di
Denise che nasce e muore come Pablo, che vede la sua sepoltura e il dolore
delle amiche di un tempo e non capisce perché sia stata vestita per l’ultimo
viaggio come uomo e non come donna.
E si chiede
“Perché l’hanno fatto? Per cosa lottiamo se il finale lo decidono gli altri?”
E poi
ancora”Vi ho visto uscire sconvolte, lacrime e rabbia contro mio padre, contro
mia madre che certo mi conoscevano come Denise, eppure mi hanno sepolto come
Pablo. Uno schiaffo, uno sbaglio, una porta che resta chiusa.”
Tema su cui
riflettere.
SARAMAGO E IL
RACCONTO INCOMPIUTO (cultura)
Josè
Saramago, famosissimo scrittore, poeta, drammaturgo, giornalista e critico
portoghese che ha vinto il premio Nobel per la letteratura nel 1998, in questo
testo si raccontano gli ultimi giorni della sua vita. Lo scrittore si spense a
Tias e ha lasciato il suo ultimo racconto senza finale.
“Fuori le
palme e il mare
il terrazzo
e il mare,
la sedia
bianca in giardino
davanti alla
pietra scura
e il mare.”
-REQUIEM PER
UN NAUFRAGIO (cronaca)
E’ il
racconto di tante persone quali passeggeri o addetti ai lavori che hanno
vissuto in prima persona il naufragio della Concordia e si ritrovano ad essere
spaventati e a non sapere nulla di quello che sta succedendo.
Non
capiscono cosa devono fare e sperano che qualcuno li vada a salvare.
“Vento,
paura o pietra dal fondo.
Quattro
gradini, altro corridoio, legno, umido, odore di motore.
Tienimi la
mano, scivolo, scivolo di sotto.
Non c’e un
appiglio una corda,
ci verranno
a prendere,
ehi siamo
qui dentro, aiutooo.
Morirò in
tutto questo buio.
Non so
nemmeno dove sono, che costa è quella che si vede,
profilo nero
su nero,
nero su
nero,
della
geografia non me ne faccio niente”
Ma anche se
sono riusciti a sopravvivere un evento così rimane nelle persone e anche dopo
molto tempo non riescono a superare quella terribile notte.
“Non c’è
mica segnaletica ad ogni bivio della vita, qui ti arrangi.
Vinci o
perdi.
Testa o
croce, come è spietato il destino.
Dottore, non
c’è medicina, quella notte ritorna, ritorna sempre.”
IL VOTO CHE
MANCA A VINCERE (politica)
Una persona
in questa storia ripensa al voto non dato a Iaia Calvio candidata a sindaco di
Orta Nova, comune in provincia di Foggia.
Una donna
che nel suo slogan politico ha tre parole chiavi: onesta, coraggio e legalità.
Questo
votante nonostante condividesse il programma e le intenzioni della candidata, e
lui stesso ha quasi creduto ce la
potesse fare ad essere rieletta, ha deciso ugualmente di non votarla.
“Alla fine,
alle nuove elezioni, è finita 4308 a 4175. Iaia Calvio ha perso per 133 voti.
Io sono uno di quei 133”
Da ogni storia
di queste e dalle altre che non ho sviluppato si può trarre una riflessione
personale sulle vicende e si può capire meglio il mondo che è fuori e con cui
dobbiamo fare i conti ogni giorno.
Autori:
Fabio Galati
e Laura Montanari, giornalisti, lavorano nellaredazione fiorentina di
“Repubblica.” Per il teatro hanno scritto Muro, insieme a Francesco
Niccolini,ispirato alla vita di un paziente del manicomio di Volterra che
incideva sulle pareti dell’ospedale i suoi pensieri. Hanno anche pubblicato per
l’editore Lapis Il mio giornale. Manuale per giornalisti in erba (premio
Andersen e Elsa Morante).
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