Un thriller dai risvolti intimistici e psicologici, un noir che sfiora temi quali il disagio giovanile e il bullismo...
Qualche giorno fa ho ricevuto una richiesta di following da Giuseppe Bonan che mi ha fatto conoscere il suo primo romanzo “Il Diario di Zenda”, lo trovo veramente una scoperta interessante e con un tema molto attuale.
Titolo:Il diario di Zenda
Autore:Giuseppe Bonan
Casa editrice:Editrice Il Torchio (Padova)
Genere:thriller psicologico
Prezzo cartaceo:10,00
Prezzo ebook:non è disponibile la versione elettronica
Sinossi:
Il Diario di Zenda è un romanzo che tocca un tema molto caro all’adolescenza: la musica. Ma anche uno molto scomodo e da sconfiggere che è il bullismo nelle scuole. Nell’amara attualità della cronaca del femminicidio, i veri protagonisti del romanzo sono la psicologia dei ragazzi e il disagio giovanile.
“In un giardino nei pressi della scuola che frequenta, Eugenie trova il cadavere della sua amica Zenda, addetta alle pulizie della biblioteca. Nei giorni successivi i compagni di Eugenie iniziano ad alimentare sospetti e avanzare supposizioni in merito al tragico evento. Il clima di tensione e mistero che aleggia all’interno della scuola sembra provare il livello di sopportazione della ragazza, mentre ci si chiede se si riuscirà a dare risposte alle incognite subentrate.”
Un estratto dal romanzo:
Mangiare fuori casa era conveniente: non comportava il rischio di litigare con i propri genitori. Era però svantaggioso quando il denaro iniziava a scarseggiare. Eugenie non riceveva una gran bella paga settimanale. In effetti, invidiava chi, tra i suoi coetanei, già lavorava e si poteva permettere un po’ d’indipendenza. Eugenie invece non lavorava la sera né il fine settimana. Volendo, avrebbe potuto farlo, ma sapeva che non sarebbe durata molto. Le giornate vuote a scuola la portavano a una sorta di apatia e il sentirsi costretta per sei ore al giorno a sedere in aula ascoltando degli insegnanti pseudo-predicatori la deprimeva a tal punto che non aveva nessuna voglia di sbattersi per riuscire a ricavare qualche spicciolo che l’avrebbe aiutata se non altro a comprarsi le stramaledette sigarette che aveva iniziato a fumare a undici anni, o a prendere, qualche volta, un bicchiere di Cocacola al bar della stazione. Invece…
Saliva nell’autobus stracolmo di gente, sedeva accanto ad altri studenti, aveva i voti scolastici più o meno nella media, ma non si sentiva parte di niente. Perché dal proprio banco, in classe, vedeva a volte i compagni girarsi sorridendo con un’aria a metà tra il divertito e il sorpreso? Perché, quando i docenti la interpellavano, cercavano di accentuare la pronuncia del suo nome come se volessero richiamarla all’ordine avendola notata distratta e fuori dallo standard di ascolto passivo stile zombie proprio del resto della classe?
Non è che forse modificavano il tono della loro voce come per dire Ora sentiamo cos’ha da dire la ragazza in nero, quella coi due orecchini sul naso, quella che non parla mai (chissà cosa pensa), quella che per poco stamattina non si dimenticava di dover venire a scuola e andava al centro sociale, quella coi capelli mezzi tinti, quella che è convinta che la vita fa schifo, quella che pensa solo al suicidio e/o che, magari, lo ha già tentato…?
Non che gliene fregasse qualcosa, di ciò che pensavano gli altri di lei, però, ogni tanto, a Eugenie capitava di chiedersi se, in fondo, erano gli altri o lei a non andare bene, a non funzionare.
L’autore
Giuseppe Bonan nasce l’11 luglio 1978 a Nove (VI), cittadina famosa per le ceramiche artistiche. Coltiva la passione per la scrittura sin dall’adolescenza, mentre frequenta la scuola secondaria superiore in servizi turistici a Possagno (TV), terra del Canova.
L’anno del diploma, il 1998, coincide con la prima pubblicazione di Racconti “Dal Bar al Binario 7”, da cui si evince subito uno stile unico che si addentra nella psicologia dei personaggi in un’aurea di mistero che fa da protagonista ai suoi scritti.
Frequenta abitualmente corsi di scrittura creativa. Le sue passioni letterarie spaziano da James Ellroy a Lucarelli, da Stephen King a Dostoevskij, accompagnati da tante altre letture di cui si nutre quotidianamente.
Racconti e poesie dell’autore sono pubblicati continuamente su riviste cartacee e online. “Il diario di Zenda” è il primo romanzo dello scrittore emergente Giuseppe Bonan, edito da Editrice Il Torchio.
Casa editrice il Torchio
La Casa Editrice è sorta con l’obiettivo primario di essere a disposizione degli autori non conosciuti al grande pubblico o addirittura alle prime esperienze nel settore della produzione libraria. Nasce a Padova nel 2000, formalmente come casa editrice a disposizione degli autori che intendessero pubblicare poche copie di uno scritto a proprio carico.L’attività principale era quella di copisteria e centro stampa. Poi nel 2009 avviene il salto di qualità : su spinta del Prof. Bruno Liberalotto Onorelli , pubblica direttamente la guida storico-artistica “Villa Contarini di Piazzola sul Brenta”, che a tutt’oggi riscuote un notevole successo. Nell’arco degli ultimi quattro anni è notevolmente cresciuta e pubblica Opere d’ogni genere letterario, specializzandosi nella narrativa e nella saggistica.L’1 giugno del 2013 viene insignita del “Premio Internazionale Mondolibro” con l’Opera “Quel che è certo”.
Spero che questa segnalazione vi sia piaciuta e se volete conoscere meglio il romanzo oppure l’autore vi lascio di seguito tutti i link utili.
https://ildiariodizenda.wordpress.com/
https://www.facebook.com/ildiariodizenda?fref=ts
http://editriceiltorchio.com/
Buone letture!!
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